rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Centro storico / Piazza Bra

600 aziende e 60 relatori attesi in Gran Guardia per il V° Forum Eurasiatico

Personalità del mondo della finanza, dell’economia e della politica s'incontreranno il 20 e 21 ottobre al vertice economico organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Fondazione Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo

Oltre sessanta relatori, più di seicento aziende provenienti da 10 Paesi, personalità del mondo della finanza, dell’economia e della politica. Torna a Verona, il 20 e 21 ottobre al Palazzo della Gran Guardia, il Forum Eurasiatico, vertice economico giunto alla sua quinta edizione organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Fondazione Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Gazprombank, Region Group e Visa Handling Services. In primo piano, il focus sui rapporti economico-commerciali tra l’Italia, l’Europa e i Paesi dell’Unione Economica Eurasiatica (UEEA: Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan) ma anche di aree limitrofe, come Cina, India, Corea del Sud e Azerbaigian. Saranno 8 le sessioni di lavoro su cui si confronteranno top manager, imprenditori e amministratori: in primo piano l’economia e la finanza nel contesto della crisi globale; i processi geopolitici; il mercato dell’energia in prospettiva 2020; fino ai nuovi modelli di cooperazione economica; alle infrastrutture e all’agroindustria.

Se la crisi geopolitica sta registrando uno dei momenti più difficili dai tempi della Guerra Fredda, nei rapporti commerciali tra l’UEEA e l’Italia si allenta sensibilmente la morsa della crisi. Secondo le elaborazioni su base Istat della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, realizzate in collaborazione con l’Associazione Conoscere Eurasia, il bilancio dell’export made in Italy verso i Paesi dell’Unione nel primo semestre del 2016 ha infatti contenuto la caduta a poco meno dell’1%, (-30% l’import, a/a). È maggiore invece la perdita registrata nel Nord-Est (-4,1%), dove la crescita di cantieristica, prodotti di metallo, agricoltura, gomma e plastica non è bastata a controbilanciare la caduta della meccanica. Il Veneto, che assieme a Lombardia ed Emilia Romagna rappresenta il 61,6% delle esportazioni verso l’Unione, segna nel primo semestre di quest’anno un -3,3% (da 622mld a 601mln di euro), dovuto principalmente al calo alla voce ‘macchinari’ (-11,9%) controbilanciato con il balzo in avanti del ‘tessile’ (+14,2%) e dal ‘vetro, plastiche e pietre’. Tra le province, il trend negativo permane a Treviso (-20,3%) e a Verona (-17,3%), mentre tornano in terreno positivo Vicenza (+4,4%), Padova (+18,3%), Venezia (+10%), Rovigo (+31,1%) e Belluno (+4,2%). È al solito Vicenza la top exporter del Veneto, con un valore delle merci nei primi sei mesi di quest’anno di 170mln di euro. A seguire, Treviso (120,7mld di euro), Padova (115,1mln) che supera Verona (112,3mln), e Venezia (49,4mln). Complessivamente nel semestre si intravede quindi – sia in Veneto che nel resto del Paese - un segnale diverso rispetto a quello che ha distinto il crollo dell’ultimo biennio (-45% circa gli scambi UEEA-UE) e che nel 2015 ha fermato l’export italiano a 8,4mld di euro (-22,7%), con gli scambi a 25mld di euro (-18%). Di questi, circa 2mld riguardano i flussi con il Veneto, che lo scorso anno ha fermato le proprie esportazioni a 1,3mld di euro (-28,9%).

Per Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia: “I segnali che arrivano dal mercato sono incoraggianti malgrado le tensioni geopolitiche. Le aziende italiane, e quelle venete in particolare, non solo comprendono la strategicità dell’Unione Economica Eurasiatica, ma avvertono anche la necessità di un nuovo approccio nel business, che non è soltanto ‘export’ ma deve investire in forme innovative di cooperazione. Nel Veneto sono molti i settori trainanti con ampi margini di crescita, dai macchinari al turismo, dal tessile alle pelli e all’alimentare”.

Sul fronte degli interventi italiani, il Forum Eurasiatico vedrà la partecipazione, tra gli altri, di: Romano Prodi, presidente Fondazione per la Collaborazione tra i popoli; Massimo Mucchetti, presidente della 10^ Commissione del Senato; Gaetano Miccichè, presidente Banca IMI; Mauro Moretti, Ad del Gruppo Leonardo-Finmeccanica; Marco Tronchetti Provera, presidente e Ceo Pirelli & C. SpA; Marco Alverà, Ad Snam; Gregorio De Felice, Chief economist Intesa Sanpaolo; Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e di Conoscere Eurasia; Luigi Scordamaglia, Ceo Inalca e presidente Federalimentare; Mauro Moscardi, Cfo Gruppo De Cecco, oltre al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al sindaco di Catania e presidente della delegazione italiana del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, Vincenzo Bianco.

Molti i relatori dell’area eurasiatica: Igor Sechin, presidente e Ceo Rosneft; Leonid Mikhelson, presidente Novatek; Andrey Akimov, presidente del Management Board Gazprombank; Alexander Shokhin, presidente Unione industriali e imprenditori della Russia; Grigory Rapota, Segretario di Stato Russia-Bielorussia; Tatiana Valovaya, ministro dell’Integrazione e della Macroeconomica della Commissione economica eurasiatica; Alekey Meshkov, vice ministro degli Esteri della Federazione Russa; Ilya Shestakov, vice ministro dell’Agricoltura della Federazione Russa; Evgeny Shestakov, vice ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Berlarus; Sergey Roumas, presidente del Cda Banca dello Sviluppo della Repubblica di Belarus; Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia; Sergey Cheremin, ministro del Governo di Mosca e Alexander Stuglev, Ad Fondazione Roscongress.

Il Forum Euroasiatico è diventato un appuntamento di grandissima rilevanza – ha detto il Sindaco Flavio Tosi – in particolare per la città di Verona che, da diversi anni, ha intrecciato un fondamentale rapporto di relazione sociale ed economico con la Russia. Un evento che ogni anno vede aumentare il numero delle società e delle realtà economiche che partecipano, a dimostrazione di quanto sia fondamentale il dialogo e la cooperazione”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

600 aziende e 60 relatori attesi in Gran Guardia per il V° Forum Eurasiatico

VeronaSera è in caricamento