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Buco di 6milioni di euro in Fondazione Arena nel 2014: si aggiungono agli altri 25

Il bilancio 2014 della Fondazione presenta un nuovo ammanco, ma il Festival Lirico 2015 sta risollevando un po' le sorti economiche, dopo un'estate 2014 disastrosa per colpa del meteo

Con le precedenti perdite che ammontano a circa 25milioni di euro, ora Fondazione Arena presenta un buco di circa 30milioni di euro. Dal bilancio 2014, infatti, sono risultati altri 6milioni di perdite. A causare questo grande ammanco economico, tra le altre cose, i tagli al Fond Unico per lo Spettacolo (Fus) e le 22 recite saltate nel 2014 per colpa del maltempo. La situazione, tuttavia, non è così disperata, almeno non quest'anno.

Fino a ora, infatti, nessuna recita è saltata e il Festival Lirico 2015 va a gonfie vele, anche grazie al traino di Expo. Tra l'altro, era prevista una perdita di 7 milioni e invece ci si è fermati a poco più di 6. Sul quotidiano L'Arena, i revisori dei conti hanno riportato tutte le voci che hanno causato l'ammanco. Innanzittutto, il taglio del Fus, poi i 2milioni e mezzo di euro non incassati per colpa del maltempo, un milione in meno per la riduzione di soci istituzionali, come ad esempio la Provincia, 2milioni di euro di mancati versamenti di affitto, 600mila euro di interessi in più da pagare sugli anticipi di cassa. Per quanto riguarda le entrate, nel 2014 ha incassato 22milioni di euro dalla vendita di biglietti e circa 20milioni dal Fus e dalle sponsorizzazioni. Poi, Fondazione Arena ha speso 17milioni per i servizi e 25 milioni per il personale. Con il piano triennale 2015-2017, si tenterà di colmare il buco. 2 milioni e mezzo sono già arrivati dal nuovo sponsor, Agsm.

Sul buco di bilancio di Fondazione Arena, si è espresso anche il Pd veronese. I consiglieri comunali Michele Bertucco ed Eugenio Bertolotti, in una nota, commentano:

Nel motivare il nostro voto a favore del contributo straordinario alla Fondazione Arena, lo scorso giugno avevamo chiarito che l'operazione non poteva ridursi ad una elargizione a “babbo morto” ma doveva essere accompagnata da una forte e incisiva azione di risanamento dei conti e di rilancio dell'attività operistica. I 6 milioni di buco accertati con l'approvazione bilancio 2014, che si aggiungono ai 25 milioni di debiti pregressi, oggi ci dicono che questa azione non è più prorogabile. Considerata la disponibilità al confronto mostrata in quella sede dal Sindaco Tosi, che della Fondazione è anche presidente, ci auguriamo allora che il Sovrintendente Girondini metta al più presto a disposizione dell'opposizione la documentazione richiesta su Arena Extra, il museo Amo, lo studio della società di revisione Kpmg, i dati di bilancio 2014, così da porci nelle condizioni di approfondire e avanzare delle proposte. La preoccupazione per il futuro della Fondazione Arena è alta: dalle notizie che trapelano lo studio Kpmg avrebbe consentito soltanto di delineare l'entità della voragine che sta divorando il nostro teatro ma non avrebbe indicato nessuna soluzione su come uscire da questa situazione. Questo non è il primo anno di dissesto dei conti, ma il secondo: ricordiamo infatti che il bilancio 2013 era stato salvato soltanto grazie ad una operazione di finanza creativa che tra l'altro ci è costata una figuraccia con La Fenice di Venezia. Se è vero che la stagione in corso sta andando bene, è anche vero che non stiamo assistendo a pienoni tali da farci recuperare il pubblico perso gli scorsi anni. Non è stato fatto nulla per guadagnare alla lirica nuove fasce di pubblico, specie tra i giovani. L'unica azione messa in campo, assai discutibile, riguarda un trattamento di favore verso i cittadini che devolvono il 5 per mille alla Fondazione Arena, togliendo con ciò risorse preziose in modo poco corretto all'associazionismo che vive di contributi e solidarietà. Che cosa vogliono fare, dunque, Sindaco e Sovrintendente per invertire la rotta?

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