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Economia

L'allarme di Federalberghi: "La stagione non sta decollando"

La crisi e il terremoto hanno scoraggiato il turismo veneto. E se il settore viaggi, che da noi è il motore dell'economia vacilla, allora dobbiamo assolutamente correre ai ripari

Scatta il campanello d'allarme per il turismo Veneto. E se a vacillare è il settore trainante dell'economia veronese c'è poco da stare allegri. La combinazione crisi-terremoto sta dando un duro colpo al terziario, con gli operatori chiamati in questi mesi a un tour de force telefonico e on-line per rispondere ai turisti stranieri preoccupati, tranquillizzandoli sulla sicurezza delle località turistiche.

I dati raccolti dal settore delle città d'arte di Federalberghi Veneto indicano una sostanziale tenuta fino a tutto il mese di maggio 2012; un trend che, secondo le previsioni, dovrebbe confermarsi anche nei mesi estivi. A soffrire di più sono le presenza degli italiani, in calo di meno del 10% rispetto agli anni passati, ma compensati da un identico aumento percentuale dei turisti stranieri. In tutte le città d'arte del Veneto, in particolare a Verona, la crisi sta pesando decisamente meno rispetto alle località di mare e montagna.

Anche il settore del lago è in affanno. "Sento parlare di significativi aumenti di presenze straniere, ma è un dato che non ci risulta - dichiara Giorgio Consolini, presidente dell'Associazione Gardesana Albergatori, aderente a Federalberghi Veneto - In realtà la stagione non sta decollando. Speriamo che i mesi di luglio e agosto vadano meglio. Gli alberghi del Lago di Garda (l'Associazione Gardesana Albergatori ne rappresenta 400, la quasi totalità), hanno finora registrato una flessione delle presenze stimabile intorno al 20%, imputabile non solo alla crisi, ma ai capricci del meteo che tra maggio e giugno ha riservato dei fine settimana densi di nubi e pioggia".

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