rotate-mobile
Economia

Fedagri: "Difficili i rapporti tra vino e banche"

Oggi al Vinitaly la tavola rotonda "Diamo credito al vino italiano" organizzata da Confcooperative

Si fa sempre più critico il rapporto tra le aziende agricole e il credito, segno che crisi finanziaria e calo dei consumi si sono ormai abbattuti pesantemente sul tessuto imprenditoriale agricolo del Paese. Tassi di interesse elevati, restrizione del credito, difficoltà da parte delle imprese a ripagare i debiti contratti: questa la fotografia emersa nel corso della  tavola rotonda promossa da Fedagri-Confcooperative dal titolo "Diamo credito al vino italiano" organizzato oggi al Vinitaly di Verona.    Ecco i numeri dell'emergenza: rispetto ad imprese di altri settori le aziende agricole, secondo i dati elaborati da Fedagri Confcooperative su rilevazioni della Banca d'Italia, sostengono nel breve periodo  quasi il doppio del costo del denaro, a parit? di importi e durata di prestiti richiesti,: il Taeg medio ponderato per prestiti fino a 5 anni è del 4,51 per le aziende agricole e del 2,39 per quelle manifatturiere (dati settembre 2011).    Dato ancora più allarmante è quello delle sofferenze bancarie che nel comparto agroalimentare hanno registrato un incremento record del 39% (confronto settembre 2010-settembre 2011).    Da una indagine congiunturale di Elabora - Centro Studi Confcooperative realizzata nel 2012 ? infine emerso che il 15,4% delle cooperative agricole che hanno fatto domanda di credito ha ricevuto nell'ultimo anno un finanziamento inferiore a quanto desiderato, mentre il 7,7% si è visto addirittura respingere la domanda di credito.   Non vanno meglio le cose nel comparto vitivinicolo, settore in cui la necessità di afflussi di risorse finanziarie per sostenere gli investimenti necessari rende l'accesso al credito bancario un punto chiave per lo sviluppo. L'istituto di ricerca Nomisma ha indagato proprio questi aspetti e ha messo in luce come la principale destinazione degli investimenti delle cooperative vitivinicole sia l'acquisto di impianti e macchinari (73%), mentre per terreni e fabbricati è destinato appena un 6,3%. Solo il 51% delle cantine cooperative si dichiara soddisfatto del portafoglio di prodotti e servizi offerto dalle banche, mentre più di una cooperativa su tre lo considera non calibrato alle specificità. Miglioramenti importanti nel rapporto con le banche vengono auspicati relativamente alla gestione della liquidità (19%), alla consulenza per l'accesso alla finanza (14%) e ai finanziamenti dei piani di sviluppo rurale (13%).   "Senza adeguate coperture finanziarie - ha dichiarato il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi - sono a rischio la competitività e la stessa sopravvivenza di tante piccole e medie imprese che operano nel comparto agricolo e in quello vitivinicolo".   "È giunto il momento di avviare un nuovo corso nel rapporto tra credito e vino - ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini - che diventa a nostro avviso indispensabile per sostenere i processi di aggregazione e integrazione dimensionale delle aziende, di innovazione tecnologica e di internazionalizzazione. Il sistema bancario deve infine scommettere insieme al sistema agricolo su un'altra grande sfida: evitare che i prestigiosi marchi del nostro Made in Italy continuino ad essere acquisiti da aziende estere".   Nel corso della tavola rotonda, moderata dal Direttore del Corriere della sera Ferruccio De Bortoli, sono emerse alcune recenti iniziative per contrastare gli scarsi investimenti e la forte carenza di liquidità di cui soffre il comparto agroalimentare.  "Abbiamo da poco presentato un piano dedicato alla crescita delle imprese italiane - ha sottolineato il Direttore Generale di UniCredit Roberto Nicastro - che prevede, nei prossimi 3 anni, 40 miliardi di nuovo credito e l'accompagnamento di 15 mila  imprese sui mercati esteri. Uno dei settori su cui si concentrerà la nostra azione è quello agroalimentare, con un'attenzione specifica al comparto vitivinicolo".   "Il piano 'UniCredit per l'Italia' - ha spiegato Nicastro - si compone di una robusta parte di supporto finanziario, con forme specifiche che favoriscono gli investimenti delle aziende vitivinicole e la loro crescita dimensionale, anche attraverso nuove forme di aggregazione; e di una intensa attività di incentivazione dei processi di internazionalizzazione e di ricerca di nuovi sbocchi commerciali all'estero. Per incrementare la presenza del vino italiano sui mercati internazionali - ha proseguito Nicastro - abbiamo organizzato a favore delle aziende vitivinicole importanti occasioni d'incontro tra produttori italiani e buyer provenienti da mercati ad alto potenziale, come Russia e Polonia".    "Ora che si stanno allentando le tensioni sui mercati finanziari - ha concluso Nicastro - ritengo che il settore bancario abbia tutti gli strumenti per continuare a supportare, in modo sempre più efficace, il mondo imprenditoriale. Ritengo pertanto che le aziende vitivinicole italiane, fiore all'occhiello del Made in Italy, possano guardare al futuro con rinnovato ottimismo".   Molto attivo è anche il Gruppo Intesa Sanpaolo che, "con la nascita di Agriventure - come ha spiegato nel suo intervento il Presidente Federico Vecchioni - ha favorito la focalizzazione verso l'Agribusiness attraverso l'attivazione di iniziative mirate sul territorio, determinando una crescita positiva dei principali driver del settore. Nel 2011 i risultati della societ? hanno registrato infatti un flusso netto positivo di oltre 1.000 nuovi clienti operanti nel settore dell'Agribusiness e una crescita del 10% degli impieghi, che vede consolidare lo stock ad  oltre 13 miliardi di euro".    Il Presidente di Ismea Arturo Semerari ha presentato gli strumenti finanziari messi a punto dall'istituto per supportare le imprese nei rapporti con le banche. "Abbiamo riscontrato - ha dichiarato - soprattutto in relazione alle garanzie dirette, una forte adesione anche da parte delle aziende vinicole, con richieste provenienti da tutti i principali poli produttivi regionali".   Il Direttore generale di Iccrea BancaImpresa Enrico Duranti ha infine presentato l'offerta  finanziaria del gruppo rivolta alle imprese agricole, evidenziando come la banca "accompagna le aziende vitivinicole nelle attivit? di export finance e di internazionalizzazione. Da fine 2011, inoltre, in virtù di una convenzione sottoscritta con Fondosviluppo, Iccrea agevola l'accesso al credito delle cooperative agroalimentari di Confcooperative".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fedagri: "Difficili i rapporti tra vino e banche"

VeronaSera è in caricamento