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Università di Verona propone un'etichetta "smart" per i vini di alta qualità

Un progetto di ricerca innovativo, finanziato dalla Regione Veneto, prodotto in sinergia tra i dipartimenti di economia aziendale e di informatica e dalla cooperativa Vignaioli Veneti

«Etichetta intelligente per i vini lgt veneti di alta qualità», è il titolo del progetto di ricerca innovativo, finanziato dalla Regione Veneto, che sarà realizzato nell'ambito del programma di Sviluppo rurale 2014-2020. La ricerca è prodotta in sinergia tra i dipartimenti di economia aziendale e di informatica dell'università di Verona e Vignaioli Veneti, la cooperativa di produttori di vini veneti di alta qualità.
Il progetto è stato presentato al polo Santa Marta da Diego Begalli, docente di economia ed estimo rurale, Roberto Giacobazzi, docente di informatica, e Michele Montresor.

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Dopo l'incontro tra scienziati e vitivinicoli, è emersa chiara la necessità di identificare uno strumento a garanzia del rapporto di fiducia tra azienda e cliente a tutela dei vini lgt veneti di alta qualità. Da qui l'idea di associare, in modo univoco, il codice QR e l'etichetta della bottiglia di vino. Obiettivo della ricerca è infatti dare accesso, in questo modo, a un sistema informativo su cui veicolare il brand aziendale, per migliorare la visibilità dei vini, riducendo in questo modo il gap di posizionamento di mercato rispetto ai Doc.
Oltre a questo, il codice QR fornisce informazioni per il consumatore finale sulla qualità intrinseca del vino, sull'identità territoriale e i metodi di produzione, proteggendolo nel contempo dal rischio di contraffazione. Con l'uso dell'etichetta intelligente, infatti, produttore e consumatore risulterebbero più tutelati verso chi commette frodi commercializzando il falso Made in Italy.
Altro aspetto fondamentale riguarda la tracciabilità. Essa infatti permetterà di avere informazioni sugli input e sui prodotti, nonché sui progressi di produzione. Si adotteranno anche sistemi per definire una geolocalizzazione delle produzioni sempre attraverso informazioni in etichetta. Inoltre, sarà possibile per il consumatore venire a conoscenza di informazioni sui protocolli adottati dalle aziende in merito alla sostenibilità ambientale del processo produttivo, esigenza sempre più sentita dai consumatori.

«Dovremmo abituarci tutti, come consumatori diretti - ha commentato Giacobazzi - a familiarizzare con termini quali "smart label", che non sarà altro che una piattaforma di informazioni a cui accedere mediante pc, smartphone, tablet e simili. Le aziende che intenderanno perseguire questa strada riusciranno a incrementare la fiducia del consumatore nei loro confronti, raggiungendo l'obiettivo ambizioso di fidelizzare la clientela attraverso la loro profilazione».

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