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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caro bollette, il grido d'allarme delle imprese a Verona: «Interventi subito o l’unica strada sarà chiudere tutto»

«Servono riforme urgenti, e strutturali, per abbassare i costi dell’energia tra cui l’azzeramento degli oneri generali di sistema e la proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas», spiega il presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi

La questione del caro energia da settimane sta infiammando il dibattito politico: i costi di luce e gas sono aumentati in maniera esponenziale rispetto al 2019 e moltissime imprese faticano ad affrontare i costi stellari delle bollette, tanto che, annuncia Casartigiani Verona, «alcune stanno già pensando ad una sorta di lockdown energetico». Ad essere in difficoltà sono in particolare le piccole e medie imprese che in alcuni casi si troverebbero persino «costrette a dover scegliere se pagare i dipendenti o i costi delle forniture energetiche».

«Casartigiani Verona si unisce al grido di allarme delle categorie produttive. - dice il presidente dell’associazione scaligera Luca Luppi - Non c’è più tempo da perdere, le imprese hanno bisogno di risposte immediate altrimenti l’unica strada sarà chiudere tutto. Servono riforme urgenti, e strutturali, per abbassare i costi dell’energia tra cui l’azzeramento degli oneri generali di sistema e la proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas».

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Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona

Casartigiani Verona insiste anche su un altro punto, ovvero la necessità di «fissare un tetto europeo al prezzo del gas per evitare ulteriori speculazioni». In questo senso per l'associazione dovrebbero essere sostenuti «importanti investimenti sulle energie rinnovabili e sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, una sfida che è anche tra gli obiettivi del Pnrr». Da settembre 2021 ad oggi, spiega Casartigiani Verona in una nota, le micro e piccole imprese del Veneto «hanno pagato per l’energia elettrica circa 2 miliardi in più rispetto all’anno precedente e per il 2022 i dati non sono affatto incoraggianti». In merito il presidente Luppi ricorda: «A soffrire di più sono alcuni dei settori trainanti della nostra economia, come quelli della filiera della plastica, del vetro e della carta, ma anche quello tessile e alimentare».

I maggiori costi energetici stanno quindi costringendo molti imprenditori non solo a «marginare sui propri guadagni», ma anche a «vendere i propri prodotti a prezzi maggiorati e quindi sul mercato italiano e internazionale queste imprese rischiano di essere sempre meno competitive, - evidenzia la nota di Casartigiani Verona - con un danno anche per il marchio Made in Italy». Il presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi conclude: «I temi dell’energia e dell’approvvigionamento da fonti alternative al gas russo fanno parte dell’agenda politica di tanti partiti, ma non ci si può fermare a slogan da campagna elettorale. Chiediamo che si metta velocemente in moto la macchina decisionale per correre ai ripari prima che la ripresa tanto a lungo inseguita venga bruscamente interrotta. Dal futuro delle imprese infatti dipende la tenuta economica e sociale del nostro Paese».

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