Crescono i redditi, ma i veronesi faticano
Si registra un +2,3%, ma senza contare cassaintegrati, pensionati e giovani
Diversa, invece, la visione di Cgil e Confartigianato. Secondo il segretario della Cgil scaligera Carla Pellegatta “è un dato che lascia il tempo che trova e che andrebbe scorporato in base alle fasce di reddito. Anche perchè non tiene conto, ad esempio, di coloro che, soprattutto nel 2009, hanno visto ridotto il proprio potere d’acquisto come le famiglie dei cassaintegrati ed i pensionati”.
È stato infatti il 2009 l’annus horribilis dell’economia veronese con i giovani che più di tutti hanno sentito sulle loro spalle gli effetti della crisi, “soprattutto i ragazzi con rapporti di lavoro a tempo determinato – ha proseguito la Pellegatta – i sono ritrovati a casa con il contratto non rinnovato”. Ma per il segretario della Cgil non è tutto da buttare, infatti “bisogna ammettere che in provincia ci sono delle realtà che hanno tenuto bene ed hanno sentito meno la crisi”.
Non fanno parte di questi settori quello edile, metalmeccanico, siderurgico e del legno. Infatti, secondo i dati divulgati dalla sezione scaligera di Confartigianato negli ultimi due anni, la provincia di Verona ha perso ben 638 imprese artigiane. Un dato che, però, non ha trovato impreparato Ferdinando Albini, presidente della Confartigianato di Verona: “Come era ovvio aspettarsi dopo il già brutto risultato del 2008, quando a livello regionale si registrarono 473 imprese in meno, pari a una variazione dello 0,38%, era atteso un calo importante per il 2009, ma dobbiamo ammettere che speravamo in qualche cosa di meglio, in un colpo di coda dell’ultimo trimestre che in realtà non c’è stato”.