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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L'export veronese vola oltre 10 miliardi grazie ai macchinari e agli alimentari

I primi paesi verso cui si esporta sono Germania, Francia e Regno Unito. Cresce anche la domanda di marmo. Riello: "Faccio i complimenti alle nostre imprese che andate a cercare nuovi mercati"

L’export veronese ha ripreso a correre: nel 2015 ha superato i 10,1 miliardi di euro a valore, il 5,5% rispetto al 2014, poco sopra la media regionale del 5,3% e nettamente in vantaggio a quella nazionale del 3,8%. A trainare l’aggregato, ancora una volta l’agroalimentare con una crescita dell’8,9%. Alimentari, bevande e ortofrutta sommano vendita all’estero per 2,7 miliardi di euro: più di un quarto delle esportazioni complessive scaligere, il 26,4% per l’esattezza. In forte ripresa, a +8,7% anche i macchinari che superano i 2 miliardi di euro e confermano la propria leadership a livello di singolo comparto. Performance ottime anche per il marmo, 432,6 milioni di euro (+10,8%) e per le altre produzioni che segnano un 4,1% in più a 3,5 miliardi di euro.

In arretramento il tessile-abbigliamento che perde un 6,6% di fatturato con l’estero ma rimane comunque il terzo comparto veronese dopo agroalimentare e macchinari: nel 2015 ha quotato 857 milioni di euro. In perdita anche le calzature (-3,2% a 413,4 milioni), la termomeccanica (-6,3% a137,9 milioni) e i mobili (-4,5% a 101 milioni).

"L’alimentare, i macchinari e il marmo corrono, l’ortofrutta ha recuperato il terreno perso negli anni scorso e il vino tiene - commenta il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello - il treno riparte e faccio i complimenti alle nostre imprese che si sono rimboccate le maniche e a testa bassa sono andate a cercare nuovi mercati. Anche la Camera di Commercio ha fatto la sua parte, organizzando a spron battuto missioni e incontri per questi comparti con operatori e buyer stranieri. I risultati si vedono, soprattutto per il marmo. La termomeccanica ha perso meno terreno del 2014, forse per effetto delle ristrutturazioni in corso. Noto poi che i nostri imprenditori hanno iniziato a guardare all’Est Europa non solo come terra per la delocalizzazione, ma come mercato da sviluppare e hanno saputo spostare il focus dalla Russia ad altri interessanti mercati come la Polonia, questa è internazionalizzazione vera".

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Nel ranking dei primi 10 paesi di destinazione delle merci veronesi entrano le economie dell’Est. La Croazia entra nella top ten direttamente all’8° posto con un +23,2% (254,9 milioni). Croazia che rimpiazza la Russia che esce di scena e scivola dal 7° all’11° posto, perdendo il 27,8% a 241,4 milioni di euro. Buona performance per la Polonia che rimpiazza il Belgio che esce dalla classifica con un +12,4% a 251,6 milioni di euro. Cambia completamente la seconda metà della classifica per effetto dell’embargo russo ai prodotti agroalimentari. Scivola pure l’Austria dal 6° al 7° posto (perde l’1% a 342,9 milioni di euro) che è rimpiazzata dalla Svizzera che avanza con un +17,5% a 357,6 milioni. Si conferma stabile la parte alta della classifica della top ten. La Germania si conferma il nostro partner commerciale: le vendite sfiorano gli 1,7 miliardi di euro e non cessano di crescere segnando un 5,9% in più. Nel ranking dei primi 10 partner veronesi rimane stabile la classifica dei primi 5. La Germania è seguita da Francia (+4,2 a 847 milioni di euro), Regno Unito in forte crescita (+13,5% a 619 milioni) come gli Stati Uniti (+12,1 a 591 milioni) e la Spagna (+11,3 a 473,9 milioni).

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