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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Covid-19, aumentate del 46% le giornate di malattia tra i lavoratori agricoli

Lo rilevano i numeri dell'ente bilaterale per l'agricoltura veronese Agribi, riferiti al periodo che va dall'1 luglio 2020 al 30 giugno 2021

Nell'anno dell'emergenza Covid gli infortuni tra i lavoratori agricoli sono diminuiti, ma sono aumentati nettamente i giorni di malattia. Lo rilevano i numeri dell'ente bilaterale per l'agricoltura veronese Agribi, riferiti al periodo che va dall'1 luglio 2020 al 30 giugno 2021. In questo lasso di tempo, le richieste di integrazione malattia presentate all'ente dagli operai agricoli sono state 1.216, per un totale di 18.276 giorni di malattia, mentre l’anno prima (luglio 2019-giugno 2020) le richieste erano state 962 e i giorni 12.513. Andamento inverso per gli infortuni, che vedono il calo delle giornate dalle 3.765 dell'annata 2019-2020 alle 2.829 del 2020-2021.

«Il contagio da Covid e i giorni in quarantena hanno portato all'aumento del 46% delle giornate di malattia - ha spiegato Luigi Bassani, presidente dell'ente di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil - Con un esborso di Agribi passato da 487.901 euro del 2019-2020 a 702.476 euro dell’ultimo anno. La spesa per infortuni è calata da 90.803 euro a 73.876 euro anche in correlazione alla pandemia, date le numerose assenze per malattia degli operai agricoli. A conti fatti, per l'ente bilaterale è stato un anno oltremodo impegnativo, inducendoci a rivedere obiettivi e budget. Finita questa lunga fase di emergenza, Agribi torna ora in rampa di lancio investendo ancora di più nelle prestazioni ai lavoratori agricoli della provincia di Verona, in particolare nel servizio di incontro tra domanda e offerta di lavoro, in collaborazione con Veneto Lavoro, che sta dando ottimi risultati».

Il bilancio del servizio di incontro tra domanda e offerta, dall'1 gennaio al 13 settembre 2021, è positivo. Le aziende agricole veronesi, in maggioranza frutticole e vitivinicole, hanno presentato 264 richieste di manodopera, di cui 217 addetti alla raccolta, 10 per l'allevamento, 11 trattoristi abilitati e 26 operai generici. All'ente sono arrivate 622 autocandidature, di cui 368 dal portale e 254 dai centri per l’impiego. I lavoratori risultati idonei alla mansione sono risultati 216. «Investiremo ulteriormente nel percorso avviato sul fronte del mercato del lavoro - ha sottolineato Bassani - per togliere spazio alle sacche di illegalità. A questo proposito siamo alla vigilia di un accordo con l'università di Verona per il progetto Farm, un modello di collaborazione a rete pubblico-privato finalizzato alla prevenzione dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, che ci vedrà parte attiva nel cercare una ricollocazione sul mercato del lavoro in condizioni di legalità per gli operai agricoli vittime dello sfruttamento e del caporalato».

E Giuseppe Bozzini, vicepresidente di Agribi, ha aggiunto: «In una situazione drammatica abbiamo garantito l'integrazione malattia e servizi come le mascherine, i tamponi e la collaborazione con lo Spisal per la campagna di vaccinazioni. Sul fronte prevenzione abbiamo continuato a fare formazione e le visite specialistiche agli operai agricoli, che consentono di aggredire la piaga delle morti sul lavoro, inaccettabili anche in agricoltura».

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