Covid-19 e turismo, fatturati più che dimezzati nelle attività del Garda
Le strutture ricettive e tutte le altre attività economiche legate al turismo hanno visto i loro ricavi colare a picco a causa del coronavirus, secondo un'analisi dei Federalberghi Veneto
Aperture delle strutture ricettive ritardate dal lockdown e paura costante di poter essere contagiati dal coronavirus. Sarebbero questi i principali fattori ad aver determinato un crollo nei fatturati delle attività economiche legate al turismo in Veneto.
Crolli documentati dai dati di Federalberghi Veneto diffusi da Ansa. Da gennaio a settembre 2020, sul litorale adriatico veneto i fatturati sono stati mediamente dimezzati, secondo l'associazione di categoria. E l'aver perso il 50% dei propri ricavi non sembra neanche la peggiore delle condizioni. Sempre per Federalberghi Veneto, nelle zone di montagna il calo medio del fatturato avrebbe superato il 60%, mentre nell'area del Lago di Garda si sarebbe assestato sul 55%. Le perdite peggiori, infine, le hanno vissute le strutture ricettive delle città d'arte. Alcune hanno dovuto chiudere temporaneamente, ma per altre la chiusura è stata permanente. I primi nove mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, hanno visto ricavi ridotti del 75% nei capoluoghi storici del Veneto. Ed in alcune città ci sarebbero state anche perdite del 90%.