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Economia Villafranca di Verona / Strada Statale 62

Aeroporto Catullo, da gennaio a settembre passeggeri in calo del 69%

Le conseguenze sul bilancio della società di gestione sono di un margine operativo lordo in negativo di 2,3 milioni di euro, con una riduzione di 15,3 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

L'assemblea degli azionisti della società Catullo, la quale gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia, si è riunita per condividere con tutti i soci l'analisi del quadro economico-finanziario conseguente alla pandemia che ha duramente colpito tutto il settore dei trasporti ed in modo particolare quello aeroportuale.

Da gennaio a settembre, a causa della pandemia l'aeroporto Catullo ha gestito 920.630 passeggeri, con una flessione del 69,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, contro una media nazionale in flessione del 70%. Il 2019 si era chiuso con 3,6 milioni di passeggeri, in crescita sul 2018 del 5,2%. Nel 2020, solo gennaio e febbraio hanno registrato un traffico regolare ed in linea con il budget di crescita previsto, a cui, con il manifestarsi del Covid-19, è seguito un brusco arresto che ha portato alla chiusura dello scalo dal 13 marzo al 15 giugno. I mesi estivi sono stati caratterizzati da un leggero miglioramento del traffico, favorito dai voli domestici che hanno rappresentato il 76% del totale (nel 2019 il segmento domestico corrispondeva al 36%).
Le conseguenze sul bilancio, per la parte riferita all'aeroporto di Verona, sono di un margine operativo lordo in negativo di 2,3 milioni di euro, con una riduzione di 15,3 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Gli azionisti hanno convenuto che il contesto di crisi rende necessario valutare nel breve termine gli interventi più adeguati per permettere alla Catullo (che fa parte del sistema aeroportuale del Nordest) di continuare nel processo di crescita registrato negli ultimi anni ed essere protagonista nel mercato del trasporto aereo. È stato ritenuto indispensabile procedere con i previsti interventi infrastrutturali che prepareranno lo scalo agli appuntamenti futuri, primo tra tutti le Olimpiadi invernali del 2026.

«L'impatto della crisi sul Catullo ha annullato l'importante lavoro che aveva portato ai risultati 2019, i migliori mai conseguiti dall'aeroporto di Verona - ha commentato Giuseppe Riello, presidente di Aerogest, la quale riunisce i soci pubblici del Catullo - È evidente come, nel perdurare dell'incertezza e in una prospettiva molto graduale di recupero dei livelli di traffico precedenti, i soci debbano unirsi in una visione comune nell’interesse della società e di tutto l'indotto che favorisce».
«Il contesto che stiamo vivendo ha riportato il settore aeroportuale italiano indietro di 25 anni, con una previsione di contrazione di fatturato a fine anno stimata per i gestori aeroportuali in 2 miliardi di euro - ha aggiunto Enrico Marchi, presidente del socio privato Save - Una crisi finanziaria che colpisce duramente gli aeroporti di tutto il mondo e che, senza l'intervento del Governo a più riprese richiesto da Assaeroporti, rischia di pregiudicare la realizzazione di opere fondamentali per lo sviluppo del nostro Paese: ricordiamo in proposito che la Germania ha deliberato per gli aeroporti tedeschi aiuti a fondo perduto per 1,3 miliardi di euro. I dati del Catullo nei primi nove mesi dell'anno corrispondono a meno della metà di quanto registrato nello stesso periodo del 2000, ma la crisi passerà, le persone ritorneranno gradualmente a volare, e noi oggi ribadiamo con ancora più convinzione la nostra disponibilità a sostenere il Catullo nel suo percorso di crescita solo momentaneamente interrotto».

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