rotate-mobile
Economia Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

Confcooperative Verona: «Cassa integrazione per il 60% dei lavoratori»

L'emergenza coronavirus ha colpito l'economia e anche il mondo della cooperazione, in particolare quella sociale, ne sta risentendo. Fausto Bertaiola: «A rischio l'indispensabile apporto fornito alle fasce della popolazione più deboli»

«Occorre adottare ogni strumento utile a creare liquidità per il breve e medio periodo, ma è prioritario porre attenzione alle riforme strutturali ed economiche, oramai da troppo tempo invocate e rimaste inattese per aumentare la competitività del sistema produttivo italiano». Così il presidente di Confcooperative Verona Fausto Bertaiola ha manifestato la propria preoccupazione per l'impatto che ha e avrà sull'economia nazionale l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia del coronavirus. «I provvedimenti di sospensione dei tributi e degli oneri e i meccanismi di garanzia del credito rischianodi non avere un impatto rilevante sullo scenario futuro del nostro Paese - ha aggiunto Bertaiola - Creare un sistema centrato sui consueti canali di accesso al credito, in questa situazione, rischia di produrre ritardi nella fase applicativa dei meccanismi di concessione».

Nel settore delle cooperative veronesi potrebbe crearsi un crisi di liquidità, in assenza di misure di sostengo effettive, secondo Confcooperative. In particolare, quelle del settore sociale, le quali sono state messe sotto pressione in questo periodo, potrebbero avere un'autonomia massima per circa due mesi. «Probabilmente allo stato attuale, cercare di fare previsioni sull'effettivo impatto economico dell'emergenza Covid-19 rischia di essere un esercizio di stile - ha detto il presidente provinciale di Confcooperative - Le ripercussioni sul pildipenderanno dall’efficacia delle azioni finora intraprese, dall'evolversi delle misure di contenimento, dalle politiche di supporto dell'Unione Europea e dall'andamento dei diversi mercati di riferimento nei prossimi mesi: tutti fattori su cui c'è l’impellente necessità di intervenire. Ma è purtroppo realistico stimare che il danno economico, per tutti i settori dell’economia Italiana, sarà rilevantissimo».

Al momento, comunque, la fotografia scattata nel settore della cooperazione veronese è preoccupante: la stima di Confcooperative è che circa il 60% dei lavoratori delle cooperative sociali di tipo A e il 45% dei lavoratori delle cooperative sociali di tipo B hanno fatto richiesta per ottenere ammortizzatori sociali come la cassa integrazione o il fondo di integrazione salariale. «Se questa tipologia di cooperazione non viene sostenuta, il danno non si limiterà all'occupazione garantita dal settore, ma in prospettiva non verrà più salvaguardato l'indispensabile apporto fornito alle fasce della popolazione più deboli», ha commentato Fausto Bertaiola.
Per quel che riguarda le cooperative agricole, i problemi principali sono la drastica riduzione dei ricavi, dovuta alla chiusura di bar e ristoranti e alla compressione dell'export, e l'assenza dei lavoratori stagionali stranieri. «Da ultimo - conclude il presidente di Confcooperative Verona - si consideri che la logistica veronese, garantita dalle numerose cooperative impiegate nella filiera integrata, è scheletro indissolubile della struttura produttiva locale, e in questo momento stiamo registrando un elevato numero di linee ferme; uno stop che non può non comprometterne i livelli di organizzazione. In questo settore si è infatti registrato mediamente il ricorso delle aziende agli ammortizzatori sociali per circa il 25% dei lavoratori. Per questo è urgente la necessità di garantire un piano di pronta ripresa per la filiera logistica e di trasporto, onde evitare di danneggiare la nostra capacità di movimentare, stoccare e trasportare la merce per tutti i settori dell’economia del Paese».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Confcooperative Verona: «Cassa integrazione per il 60% dei lavoratori»

VeronaSera è in caricamento