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Economia

Coldiretti non ci sta e attacca il ministero sulla "direttiva nitrati"

Una lettera del Ministero dell'Ambiente ha chiesto alle Regioni di impegnarsi "a confermare, nel più breve tempo possibile le attuali designazioni", andando contro le recenti leggi votate in Parlamento

“Siamo di fronte ad un grave atto di arroganza politica del Ministero dell’Ambiente verso le leggi approvate dal Parlamento”.

È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini nel commentare la lettera con cui il Ministero dell’Ambiente guidato da Corrado Clini, in violazione della disciplina recentemente approvata in materia di tutela delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati, ha chiesto alle Regioni di impegnarsi “a confermare, nel più breve tempo possibile le attuali designazioni” “secondo la linea di condotta già adottata dalla regione Emilia Romagna.” In sostanza, in vista della Conferenza Stato Regioni di giovedì 7 febbraio, si chiede alla Regioni di compiere un atto illegittimo con la conferma dell’attuale perimetro delle zone così dette vulnerabili a prescindere dai nuovi e diversi criteri fissati dalla legge. A questo proposito l’istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) ha elaborato i parametri per l’analisi dell’impatto di tutte le pressioni sullo stato delle acque, dagli scarichi dei depuratori urbani ai fanghi di depurazione fino alla valutazione degli insediamenti industriali. Le Regioni devono assumere precise responsabilità rigettando le indebite e illegittime pressioni del Ministero dell’Ambiente.

“Riteniamo – aggiunge Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona - che l’Amministrazione regionale può procedere senza indugio all’individuazione delle nuove aree vulnerabili tenendo conto in particolare dell’effettiva vulnerabilità ai nitrati di origine agricola del nostro territorio. Attendiamo, perciò, atti concreti per rendere coerente l’applicazione della 'Direttiva Nitrati' con la reale criticità ambientale”.

“È evidente che la Coldiretti è pronta ad agire a tutela dei propri soci in tutte le sedi e forme, si tratta infatti di ristabilire la verità e se necessario - ha concluso Marini - attiveremo una task force per monitorare le vere fonti di inquinamento che evidentemente si ha interesse a non fare emergere”.

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