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Cimice asiatica, Coldiretti: «In Veneto ha fatto danni per 100 milioni di euro»

Nel Veronese i danni stimati sulle principali colture frutticole ad oggi si aggirano sui 79,1 milioni di euro e l'assessore regionale all'agricoltura Pan vuole chiedere l'intervento del ministro Centinaio

La situazione è insostenibile. Interi frutteti, coltivazioni di ortaggi, piante e vivai danneggiati dalla cimice ingorda che solo in Veneto ha prodotto danni per cento milioni di euro.

Sono stati gli agricoltori di Coldiretti Veneto a presentare oggi, 23 luglio, il conto sui danni prodotti dalla cimice asiatica ai raccolti di tutta la regione, raccolti che registrano perdite fino al 70%. Lo hanno fatto a Mestre, alla presenza dell'assessore regionale all'agricoltura Giuseppe Pan, dal direttore Pietro Piccioni e dai dirigenti di tutte le province.
Gli agricoltori le hanno provate tutte, dagli agrofarmaci alle reti antinsetto, ma le soluzioni adottate finora non hanno fatto granchè per contrastare un insetto che è diventato una vera e propria piaga. Ed ora non resta che affidarsi agli unici antagonisti disponibili: la vespa samurai, la cui sperimentazione in laboratorio ha dato ottimi risultati, e l'Anastatus Bifasciatus di cui si sta sperimentando la moltiplicazione e la prova di semi-campo. «C'è da osservare - ha precisato Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona - che la legislazione vigente in Italia non permetteva l'uso di specie alloctone fino ad ora. Recentemente però il Comitato Fitosanitario Nazionale ha dato l'ok al ripopolamento in deroga di insetti contrastanti provenienti proprio dall'Estremo Oriente».

Per Coldiretti, la cimice asiatica è una calamità, contro cui serve un piano dettagliato di azione che affianchi strumenti di sostegno ai frutticoltori ad altri mezzi di contenimento della specie che sappiano dare indicazioni agli agricoltori rispetto ai trattamenti e alle forme innovative di assicurazione.

L'assessore Pan, dal canto suo, ha garantito il suo impegno su tutti i fronti sia a livello regionale che nazionale anche per dichiarare lo stato di crisi e attingere alle risorse del fondo per ristorare i produttori di frutta veneti. «Chiederò al ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio di istituire al più presto un tavolo nazionale sulla cimice asiatica - ha detto Pan - È indispensabile attivare un piano di interventi sia per quel che riguarda la ricerca e sperimentazione, ma anche dal punto di vista degli aiuti alle aziende che hanno visto distrutto anche l'intero raccolto».

Nel veronese i danni stimati sulle principali colture frutticole ad oggi si aggirano sui 79,1 milioni di euro. Le coltivazioni di mele scaligere rappresentano il 74% di quelle venete, le pere il 46%, pesche e nettarine l’82% delle produzioni regionale e l’actinidia rappresenta il 76%.

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