rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Economia Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

«Troppo pochi i lavoratori stranieri stagionali che possono arrivare con il Decreto Flussi»

Durante il Click Day, sono state esaurite in pochi minuti le quote riservate al settore agricolo del Veneto. Presidente regionale di Cia Gianmichele Passarini: «Servono almeno altri 10mila lavoratori»

Alle 9 del mattino di lunedì scorso, 27 marzo, è partito il cosiddetto "Click Day", ovvero la procedura informatica per l'invio delle domande di ingresso dei lavoratori stranieri per motivi di lavoro subordinato e stagionale. La quota massima di lavoratori esterni all'Unione Europea che potranno entrare regolarmente è stata fissata in 82.705 unità, fra cui circa 44mila sono per gli impieghi stagionali.

Secondo i dati forniti dal Ministero dell'interno, al termine della prima giornata le richieste pervenute sono state oltre 240mila. Dato che dimostra la grande necessità di manodopera da parte delle aziende. Necessità che in parte resterà insoddisfatta e per questo le associazioni di categoria chiedono un innalzamento del numero di lavoratori che possono entrare in Italia legalmente tramite il Decreto Flussi.
E sempre secondo il Viminale, «tutte le domande sono state regolarmente caricate nella piattaforma telematica». Ma anche su questo, alcune associazioni datoriali hanno avuto di che lamentarsi. Il sistema, infatti, nei momenti di maggior afflusso delle domande ha manifestato dei problemi, impiegando più tempo del previsto per accogliere le istanze. Alcune aziende quindi temono di vedersi respinta la richiesta perché arrivata più tardi. Ritardo, però, non imputabile al datore di lavoro ma alla lentezza della piattaforma. Il Ministero dell'interno ha comunque spiegato che «le domande presentate saranno distribuite per ambito provinciale a ciascuno Sportello Unico per l'Immigrazione, che procederà a istruirle nel rispetto del limite delle quote che saranno comunicate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali».

E in Veneto, sono andate esaurite in pochi minuti le quote riservate al settore agricolo. «Ma nella nostra regione servono almeno altri 10mila lavoratori per l'ormai imminente avvio delle campagne di raccolta - ha sottolineato il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini - Tradizionalmente provengono dall’Est Europa e vengono impiegati negli appezzamenti agricoli per raccogliere fragole, lattuga, cicorie, coste, piselli e, in generale, le colture in serra». E dopo l'estate, questi lavoratori serviranno per le vendemmie.
«Le quote messe a disposizione dal Governo non sono sufficienti - ha dichiarato Passarini - Il rischio è che gli imprenditori agricoli si trovino senza manodopera nei campi fra un paio di settimane, quando inizierà il periodo clou. Porremo la questione nelle sedi opportune. L'esecutivo è chiamato ad intervenire al fine di risolvere tale criticità in tempi strettissimi».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Troppo pochi i lavoratori stranieri stagionali che possono arrivare con il Decreto Flussi»

VeronaSera è in caricamento