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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Centro storico / Piazza Bra

Capodanno, Confesercenti Veneto: «Boom di prenotazioni. Verona prima per rincari, ma i prezzi del cenone tengono»

«È ovvio che i ristoratori abbiano dovuto applicare degli aumenti, - sostiene il direttore di Confesercenti Verona Alessandro Torluccio - ma i rincari, mediamente intorno al 10% sono ovunque contenuti»

Dopo due anni di restrizioni per la pandemia, in Veneto le famiglie tornano a riunirsi sotto le feste, e se per Natale si predilige festeggiare in casa, per il Cenone di San Silvestro ristoranti e trattorie si avviano a registrare il tutto esaurito. Secondo Confesercenti Veneto, gli aumenti energetici e del prezzo delle materie prime hanno portato i prezzi del cenone di Capodanno ad aumentare leggermente ,ma con «rincari contenuti che non superano il 10% rispetto all'anno scorso».

Sempre dall'indagine di Confesercenti Veneto è emerso che il 15% ha già registrato un tutto esaurito per la notte dell’ultimo dell’anno, il 25% ha riempito all’80%, mentre il 30% è al 70% di riempimento. Il numero di prenotazioni più elevate si registra in quei locali che hanno voluto sviluppare azioni di promozione online e offline pensate appositamente per il Capodanno, non limitandosi a comunicare il menù di San Silvestro come la stragrande maggioranza dei competitor, ma facendo leva su liste di clienti e banche dati a disposizione degli stessi operatori, con particolare riferimento a chi in passato aveva già mostrato interesse per questa tipologia di serata.

Emiliano Biraku, coordinatore Pubblici Esercizi per Confesercenti Veneto, commenta: «Dopo il biennio pandemico affiora potente la voglia di festeggiare di nuovo insieme. È il sintomo di una ritrovata convivialità che si riflette positivamente sulle prenotazioni. Un plauso va ai ristoratori per la loro resilienza: nonostante i rincari, sono riusciti a mantenere i prezzi dei menù sostanzialmente invariati, senza pesare sulle tasche dei clienti. Certamente, ogni ristoratore cerca di affrontare a proprio modo l'aumentare dei costi: chi proponendo un menù più ridotto, chi puntando su promozioni pensate appositamente per il Capodanno, chi scegliendo anche di chiudere il 31 ed aprire a pranzo del primo dell'anno. In ogni caso, il quasi tutto esaurito che già si registra è linfa autentica per il tessuto economico locale».

Nonostante a Verona l'inflazione abbia superato il 12%, secondo l'indagine di Confesercenti, non solo «gli aumenti si fermano tra il 5-10%», ma c'è anche chi propone menù ad un prezzo inferiore rispetto al 2021. Come Renato Lonardoni del ristorante L'Orologio, a due passi da Piazza Bra: «Per la sera di Capodanno c'è anche la proposta di un menù ridotto alla carta a 45 euro, che l'anno scorso non proponevo. Mentre per il pranzo del primo gennaio, che è il giorno più importante di tutto il mese, il menù è libero così dò il giro a dei piatti che poi posso proporre anche nei giorni successivi».

Gli aumenti di luce e gas, evidenzia ancora Confesercenti Veneto, sono stati esageratamente impattanti. Le bollette sono quadruplicate, i prezzi delle materie prime raddoppiate: «È ovvio che i ristoratori abbiano dovuto applicare degli aumenti, - sostiene il direttore di Confesercenti Verona Alessandro Torluccio - ma i rincari, mediamente intorno al 10% sono ovunque contenuti. Gli operatori hanno fatto una valutazione legata alla crisi generale e al fatto, che nonostante tutto, gli stipendi e le pensioni, purtroppo, sono sempre gli stessi. La voglia di tornare a vivere si nota ed è evidente. Saranno festività vissute e siamo felici di poter cancellare, con un brindisi, il periodo buio che abbiamo trascorso lo scorso anno».

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