Il Cda di Miteni delibera il deposito dell'istanza di fallimento: interrotte le attività produttive
L'azienda di Trissino ha fatto sapere che «adempirà comunque agli obblighi di messa in sicurezza degli impianti e presenterà il piano di bonifica entro i tempi stabiliti»
Il consiglio di amministrazione di Miteni Spa ha preso atto dell'impossibilità di attuare il piano industriale dell'azienda e ha pertanto deliberato la presentazione dell'istanza di fallimento presso il Tribunale di Vicenza.
La management ha rilevato l'impossibilità di giungere alla definizione certa dei tempi di sblocco delle due produzioni interdette e del susseguirsi di richieste fortemente onerose giunte, tramite diffide, dalla provincia di Vicenza anche nel corso della procedura concordataria. Queste diffide comporteranno l'interruzione di tutte le attività produttive, pur essendo, secondo quanto sostenuto dall'azienda nella nota divulgata in queste ore da Miteni, «in alcuni casi palesemente pretestuose e non riguardando anomalie conclamate o rischi per l'ambiente. Un quadro di assoluta incertezza - si legge sempre nel testo di Miteni - che ha quindi vanificato gli sforzi del management volti a rilanciare l'attività industriale di Miteni».
Il socio ha comunque deciso di stanziare le risorse per finanziare la cessazione del funzionamento degli impianti produttivi in completa sicurezza e per il completamento delle indagini e delle caratterizzazioni propedeutiche alla stesura del piano di bonifica. «Verrà quindi finalizzato, - fanno sempre sapere dall'azienda - con la presentazione del piano nei termini previsti, il lavoro e l'impegno dei tecnici Miteni profuso nelle attività di caratterizzazione svolte in questi anni». Il Cda di Miteni si è contestualmente attivato per la ricerca di acquirenti dello stabilimento che possano salvaguardare i posti di lavoro ed evitino la dismissione dell'impianto.