Caro carburanti: la Procura indaga, gli autotrasportatori protestano
Su eventuali speculazioni, la magistratura scaligera è pronta ad intervenire. Intanto, però, il confronto tra Governo e associazioni di trasporto non giunge ad un compromesso. Confermato dunque il blocco del 4 aprile
L'indagine e la protesta. In attesa dell'imminente intervento del Governo Draghi per ridurre i prezzi di energia e carburanti, intervento invocato anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Paese non resta inerme e reagisce.
Da una parte, le Procure, tra cui anche quella scaligera, stanno dando seguito agli esposti presentati dal Codacons. Se anche il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha giudicato ingiustificabili gli aumenti di benzina e diesel ai distributori, forse è il caso di investigare e scoprire se sono in atto delle condotte illecite. A Verona, al momento, si indaga da qualche giorno contro ignoti. Nessun reato specifico è stato finora individuato, ma nel caso ci fossero delle reali speculazioni si potrebbe procedere con il reato di truffa.
Dall'altra parte, il tavolo di confronto tra le associazioni di trasporto (riunite nella sigla Unatras) e i rappresentanti del Governo sulla questione dei sostegni al settore e del contrasto ai rincari dei carburanti non ha dato i risultati sperati. Per gli autotrasportatori, ormai, la corda si è spezzata ed è stato quindi confermato il blocco dei mezzi dal prossimo 4 aprile, se non ci saranno interventi risolutivi. «Per quanto apprezzabili, le proposte avanzate dal Ministero sono apparse più come dichiarazioni di intenti che veri e propri provvedimenti decisivi e gli sconti annunciati tra 0,15 e 0,20 centesimi sulle accise non bastano, per le imprese ci vogliono misure eccezionali - ha commentato il presidente di Casartigiani Veneto Franco Storer -. Serve un intervento deciso del Governo per calmierare i prezzi e fissare un tetto massimo al costo del carburante».
A poco è valso lo stanziamento da 80 milioni di euro complessivi approvato a inizio marzo con le integrazioni al Decreto Energia che hanno previsto agevolazioni per le tariffe autostradali, la deducibilità delle spese forfettarie e il credito d'imposta per l'acquisto dell'AdBlue, interventi che non daranno effetti immediati come invece la categoria chiede. Le proposte di Casartigiani non possono quindi che essere orientate in primo luogo al contenimento dell’impennata dei costi energetici. L'insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione imprevista e ingestibile per le imprese della filiera logistica, dal trasporto su gomma al trasporto marittimo. «I provvedimenti previsti non sono sufficienti a compensare gli aumenti vertiginosi sui carburanti che stanno letteralmente mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese di autotrasporto che, per la strutturale condizione di debolezza contrattuale che vivono nel mercato, non riescono a ribaltare alla committenza o agli operatori logistici», ha spiegato Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona, che insieme a Storer conclude: «È indispensabile prevedere una misura emergenziale quale l'istituzione di un credito d’imposta sul prezzo industriale del gasolio. L'autotrasporto è un comparto strategico per l'economia italiana. Non possiamo permetterci di voltare le spalle ad un settore che è vitale per il nostro Paese e solo in Veneto conta oltre 14mila imprese che danno lavoro a più di 86mila addetti».