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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Caro bollette, imprese a rischio black out: ecco i settori più colpiti. Cgia: «Misure del governo insufficienti»

I pur cospicui interventi dell'esecutivo per calmierare le bollette rischiano di non coprire i rincari dei primi tre mesi dell'anno. Tra i settori a rischio, oltre all'industria per il gas, anche negozi, ristorazione, cinema e discoteche per i consumi di elettricità

Non solo i cittadini in difficoltà dinanzi a bollette con rincari da urlo, ma anche gli enti locali, in primis i Comuni che già hanno iniziato a far sentire la propria voce, chi attraverso dichiarazioni dei sindaci, chi partecipando all'iconica protesta delle luci spente. A Verona, ad esempio, l'illuminazione del monumento simbolo della città, l'arena, è rimasta spenta per un'ora giovedì sera tra le 20 e le 21. Il governo appare ovviamente già impegnato anche su questo fronte, ma il timore è che un solo intervento, per quanto importante e sostanzioso, possa non bastare.

L'ufficio studi della Cgia di Mestre, come sempre particolarmente attento alle tematiche economiche, stima in una ricerca di recente pubblicazione che «nel primo trimestre di quest’anno le imprese saranno chiamate a pagare, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), ben 14,7 miliardi di euro in più di energia elettrica e gas». La stessa Cgia, inoltre, spiega che «togliendo a questo importo 1,7 miliardi di misure di mitigazione introdotte dal governo nelle settimane scorse, nel primo trimestre 2022 le aziende dovranno farsi carico di un extra costo pari a 13 miliardi: una vera e propria stangata», sentenzia la Cgia.

Nuovo intervento del governo? «Ancora insufficiente»

Come annunciato dal premier Draghi, l’esecutivo sta mettendo a punto un intervento di ampia portata per calmierare i prezzi delle bollette alle famiglie, alle imprese ed alle stesse amministrazioni pubbliche. Tuttavia, spiega la nota della Cgia, «pare di capire che questa misura dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 7 miliardi di euro». La stessa Cgia evidenzia come «in termini assoluti» si sia di fronte ad una «cifra elevatissima», ma che se venisse confermata, sarebbe «comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, in particolar modo le imprese, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno».

I settori più a rischio

Nella sua recente indagine, la Cgia ha individuato alcuni settori energivori che risulterebbero «più a rischio degli altri», in particolare con aumenti che «in alcuni casi sfiorano anche il 400 per cento». Per quanto riguarda il consumo del gas, le difficoltà maggiori starebbero colpendo le «imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica». Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, «rischiano il black out le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie)».

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