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Economia Concamarise / Via Capitello

Caro bollette. Non solo famiglie e imprese, ora anche i Comuni temono il collasso: «Serve intervento strutturale»

«Il rischio è che i Comuni debbano pagare un prezzo troppo elevato, ovvero privare i cittadini di servizi indispensabili come ad esempio il riscaldamento nelle scuole», afferma il sindaco Stefani e gli fa eco Zuliani: «Lo tsunami dei rincari energetici inizia a travolgere impietosamente anche gli enti locali»

Secondo un'analisi di Facile.it, in Veneto nel 2021 il costo delle bollette luce e gas è schizzato alle stelle e le famiglie hanno speso, in media, 1.758 euro, valore in aumento del 26% rispetto al 2020. La brutta notizia è che il 2022 potrebbe andare peggio: se le tariffe attualmente in vigore rimarranno costanti fino a fine anno, a parità di consumi e in assenza di interventi istituzionali, il conto complessivo per le famiglie venete potrebbe addirittura superare, in media, i 3.100 euro, vale a dire il 79% in più rispetto al 2021. 

È questa solo una delle tante considerazioni che in queste ore si vanno facendo attorno allo scottante tema del cosiddetto "caro bollette". Gli aumenti riguardano naturalmente i cittadini privati per quel che concerne le utenze domestiche, ma non risparmiano nemmeno le imprese o, come vedremo, gli stessi enti locali. Il responsabile "sostenibilità" del Partito democratico del Veneto, Alessio Albertini, in una nota spiega: «Il forte aumento delle bollette e del costo dell'energia è una vera e propria emergenza che sta mettendo in ginocchio famiglie, imprese, enti locali e associazioni del terzo settore. Va affrontata subito e con maggiore decisione». Il governo ha già intrapreso la strada giusta, evidenzia lo stesso Alessio Albertini, «avendo già stanziato 5,5 miliardi nel 2021 e altrettanti per il primo trimestre 2022, per un totale di 11 miliardi. La misura tuttavia è ancora insufficiente e auspichiamo un intervento rapido e immediato, sia in termini di risorse, sia nel fermare i rincari e la speculazione internazionale».

Oltre alla comprensibile preoccupazione per i bilanci familiari, ad essere nelle ultime ore divenuto oggetto di grande attenzione politica è però anche l'impatto che il "caro bollette" rischia di avere sui Comuni italiani. Alberto Stefani, commissario della Lega in Veneto e sindaco del Comune patavino Borgoricco, sottolinea preoccupato: «Il caro bollette, con rincari che spesso arrivano anche al 140%, rischia di penalizzare in maniera preoccupante anche le amministrazioni comunali. Il rischio è che i Comuni debbano pagare un prezzo troppo elevato, ovvero privare i cittadini di servizi indispensabili come ad esempio il riscaldamento nelle scuole». 

Non meno preoccupato sull'argomento è apparso anche un collega di Stefani, ovvero il senatore della Lega e sindaco di Concamarise, Comune della provincia veronese, Cristiano Zuliani: «Lo tsunami dei rincari energetici sta investendo sì cittadini ed imprese, ma inizia a travolgere impietosamente anche gli enti locali, chiamati a pagare le utenze degli uffici pubblici, delle mense, delle biblioteche. Senza un intervento adeguato e dedicato da parte del governo, molte amministrazioni saranno presto ridotte al collasso. Nel comune di Concamarise, in provincia di Verona, di cui sono sindaco e che conta poco più di mille abitanti, - spiega lo stesso Cristiano Zuliani - il costo dell’energia elettrica degli edifici comunali attestato dalle bollette, pur avendo ridotto i consumi per la limitazione delle attività nel periodo Covid, testimonia che tra il dicembre 2020 e il dicembre 2021, si è registrato un aumento per kwh prossimo al 50%. Da amministratore locale, - conclude il sindaco Cristiano Zuliani - avevo chiaro che questo ulteriore fronte di spesa si sarebbe prima o poi aperto, e resto convinto che l'esecutivo ne dovrà necessariamente tenere conto, tendendo ad un intervento strategico e strutturale».

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