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Camera di Commercio, approvato il bilancio 2015: "7 milioni per il territorio"

Soddisfatto Giuseppe Riello dopo consiglio di approvazione del consuntivo 2015: "Nel primo anno di riduzione del diritto annuo, il taglio è stato del 35% ma siamo riusciti a contenere il disavanzo previsto di oltre 4 milioni di euro"

Un bilancio d'esercizio 2015 che centra gli obiettivi di budget, erogando 7 milioni al territorio e chiude con un disavanzo di 655mila euro a fronte della prevista perdita di 5 milioni.

Esprime soddisfazione il presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello, fresco di consiglio di approvazione del consuntivo 2015: “Nel primo anno di riduzione del diritto annuo, il taglio è stato del 35%, quindi con 17,9 milioni di proventi rispetto ai 24,5 del 2014, siamo riusciti a contenere il disavanzo previsto di oltre 4 milioni di euro. Mettendo in campo interventi di promozione delle attività economiche e imprenditoriali per 7 milioni di euro. Come amministratori, la Giunta e io, abbiamo centrato l’obiettivo di garantire al territorio il sostegno dell’ente, senza andare ad incidere pesantemente sul conto economico. Abbiamo anche concentrato l’attenzione sulla prosecuzione del piano di razionalizzazione delle partecipazioni. La riforma Renzi impone la cessione delle partecipazioni non strategiche. Abbiamo quindi ceduto o siamo receduti dalle partecipazioni non valorizzabili ai fini della nostra missione di sostegno delle imprese: quindi minoritarie, in alcuni casi anche residuali, tanto da non consentire all’ente di incidere sulla loro gestione. O perché altri enti pubblici soci come nel caso dei Comuni per i mercati ortofrutticoli, sono in ogni caso di garantire la continuità gestionale e darne gli indirizzi o perché era il momento di fare il grande salto e valorizzare la partecipazione entrando in una realtà che potesse integrare ulteriormente i servizi offerti alle imprese. È il caso del conferimento dell’azienda speciale, Verona Innovazione, in T2I, Trasferimento tecnologico e innovazione, detenuta ora dalla Camera di commercio scaligera, di Treviso e di Venezia Rovigo Delta Lagunare”.

Una consistente riduzione dei costi di funzionamento è dovuta anche alla riorganizzazione dei servizi offerti nelle tre sedi staccate di Legnago, Villafranca di Verona e San Bonifacio che sono rimaste operative, ospitate negli uffici dei Comuni. “È stata una decisione sofferta e discussa – ha affermato Riello – ma occorre ricordare che tutti i servizi della Camera di Commercio sono erogati anche on-line. Addirittura nel caso delle chiavette per la firma digitale, è possibile anche riceverle a domicilio. Abbiamo risparmiato decine di migliaia di euro. Come ho ricordato al sottosegretario Lotti, braccio destro del premier Renzi, nelle aziende private, se i ricavi diminuiscono, si può liberamente incidere sulla riduzione dei costi, nel nostro caso metà dei costi di funzionamento sono intoccabili. Non abbiamo la bacchetta magica”.

Costi di funzionamento intoccabili di cui il segretario generale dell’ente Cesare Veneri spiega la natura: “Su 5,5 milioni di costi di funzionamento, 580mila sono costituiti da versamenti allo Stato per contingentamento della spesa e 1 milione se ne va in oneri fiscali. Inoltre come Camera di Commercio siamo tenuti a versare una serie di quote associative alla galassia di Unioncamere per 1,3 milioni di euro. Quindi su 5,5 milioni, 2,9 sono rappresentati da spese fisse sulle quali non è possibile incidere”.

Nonostante gli obiettivi vincoli nel liberare risorse per le imprese, la Camera di Commercio ha erogato 7 milioni di euro alle imprese, “di cui – prosegue Veneri - il 52,4% è stato erogato attraverso i contributi alle imprese per l’innovazione e la facilitazione dell’accesso al credito. L’11,6% è stato impiegato in interventi per l’internazionalizzazione, missioni all’estero, collettive alle fiere internazionali di settore e organizzazione di incoming con buyer e operatori dei diversi comparti: marmo, meccanica, turismo, agro-alimentare e vino, principalmente. Il 18,2% delle spese di promozione è stato destinato a interventi a favore dell’economia e il 9% a quelli di commercializzazione, per la maggior parte si è trattato di iniziative di promozione in Italia e di partecipazioni collettive alle principali fiere nazionali di settore destinate all’agroalimentare, al vino e all’artigianato in prevalenza oltre all’abbigliamento”.
Lo scorso anno, infatti, la Camera di Commercio ha ripreso l’organizzazione di Verona Fashion, la sfilata di promozione del fashion system scaligero. Il contributo per l’azienda speciale di Verona Innovazione ha inciso per il 6,7% sul totale delle spese di promozione. Il restante 2,14% è stato investito in attività di studio e statistica, regolazione del mercato e tutela del consumatore, formazione per le Pmi.

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