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Turismo, Bendinelli: «Regione "assente" sulla promozione. È necessario investire»

Il sindaco di Garda punta il dito su Palazzo Balbi: «Sentiamo la mancanza di un programma di promozione turistica che sia efficace, efficiente e che vada ad aggredire quelle nicchie di mercato che per noi sono determinanti»

Con 75 milioni complessivi divisi tra le sue sette province, il Veneto risulta essere una delle regioni più importanti a livello internazione in termini di presenze turistiche. Ed è da questo dato che parte il sindaco di Garda, Davide Bendinelli, per additare la Regione Veneto come "assente" sul tema. «La Regione - spiega Bendinelli - a fronte dei 75milioni di turisti che vengono da noi ne investe solo 2 all’anno in promozione turistica. Per dare un’idea: il Trentino Alto Adige, che di presenze ne registra un sesto, ne stanzia 25».

Per il primo cittadino di Garda si tratta di un paragone impietoso che non può trovare come unica giustificazione lo statuto speciale di cui godono i "nostri vicini", ma che sarebbe invece il risultato di una precisa volontà politica, o dell'assenza di questa, cui farebbe da contraltare l'impegno che invece viene messo dagli imprenditori del settore e dagli amministratori locali. «Gli unici che in questo momento investono sul turismo - spiega Bendinelli - sono i Comuni che si sono riuniti in un organismo che si chiama DMO (Destination Management Organization) che vede come capofila le Camere di Commercio. I singoli Comuni destinano una parte della loro tassa di soggiorno e un contributo arriva dalle Camere di Commercio. In totale si riesce a mettere insieme poco più di 1 milione e 200 mila euro per tutto il Veneto. E si tenga presente che sono soldi non esclusivamente destinati alla promozione turistica. Dentro ci deve stare anche l’organizzazione e la promozione culturale del nostro territorio».

Nello specifico, per Verona, la Camera di Commercio stanzia annualmente 600 mila euro cui vanno aggiunti i circa 800 mila euro che arrivano dai Comuni. «Per noi sono fondamentali queste azioni - dice Bendinelli - ma sentiamo la mancanza di un programma di promozione turistica che sia efficace, efficiente e che vada ad aggredire quelle nicchie di mercato che per noi sono determinanti. Oggi viviamo quasi esclusivamente in forza delle nostre capacità, degli sforzi che noi operatori del settore e amministratori riusciamo a fare. Molto spesso anche in modo non omogeneo. Oggi più che mai la Regione deve dare dei segnali chiari in termini di volontà di investire in un settore che è stato penalizzato più di ogni altro. E non attraverso le parole ma lo stanziamento di importanti risorse per rendere competitivo il nostro territorio».

E se il Veneto è la prima regione a livello europeo in termini di presenze, al suo interno Verona gioca un ruolo principale con 13 milioni di turisti tra la città e la sponda veronese del lago di Garda. E qui, secondo il sindaco, all’assenza della Regione in termini di promozione si aggiungerebbe una carenza di servizi che rischia di essere penalizzante. «Oggi prediamo atto che i medici di base mancano, che i medici turisti non esistono più, che le guardie mediche non sono più a disposizione dei turisti, che se un turista si fa male deve andare in un ospedale che è quasi al collasso perché è l’unico per 60 chilometri di costa - dice Bendinelli -. Se vai a soggiornare in una località turistica vuoi sentirti al sicuro, tutelato, vuoi essere certo che nel caso di necessità ci siano strutture in grado di accoglierti e garantirti determinati standard di assistenza. Qui si sta rischiando di non poterli garantire più».

Il primo cittadino infine chiama a raccolta i sindaci del territorio. «Invito i miei colleghi ad unirsi e a sottoscrivere un documento da inoltrare al Presidente della Regione. Dobbiamo pretendere interventi seri per aiutare e sostenere un settore che vale il 16% del pil. Quanto ancora possiamo vivere di rendita raccogliendo i frutti di investimenti fatti dagli imprenditori lungimiranti nel corso degli ultimi anni? E aggiungo, quanto ancora possiamo vivere sugli allori perché il Padreterno ci ha messo a disposizione paesaggi incantevoli? Non siamo più negli anni Ottanta, se vogliamo sopravvivere in questo mercato è necessario investire». 

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