Magari è servita la protesta organizzata nel giorno dell'assemblea dei soci, oppure è stata una decisione presa soltanto a causa del «procrastinarsi dei tempi per l'esame delle istanze di restituzione presentate dai clienti», come scritto nella nota ufficiale di ieri, 21 maggio; comunque Banco Bpm ha messo a punto un processo per velocizzare le transazioni con i clienti "traditi" dagli investimenti in diamanti.

In sintesi questo processo, che sarà avviato entro maggio, permetterà ai clienti interessati di sottoscrivere le transazioni con Banco Bpm e di ricevere in tempi rapidi il ristoro economico definito - spiega in una nota l'istituto di credito - Banco Bpm metterà inoltre a disposizione un servizio gratuito di customer care destinato ad assistere e supportare i clienti nella compilazione e nell'invio delle istanze di restituzione delle pietre al curatore del fallimento di Idb.
Queste iniziative si inseriscono coerentemente nel quadro dell’azione posta in essere dalla banca, dopo aver: collaborato con le autorità, disposto severe attività di audit interno ed esterno, realizzato scelte di discontinuità rispetto al passato, effettuato accantonamenti in bilancio.
In relazione alla gestione dei reclami, Banco Bpm prosegue la collaborazione con la clientela attraverso un'analisi caso per caso della posizione dei clienti e nel riconoscimento di un congruo ristoro economico che si aggiunge al mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente.

Un'iniziativa, quella di Banco Bpm, gradita anche alle associazioni Federconsumatori e Adiconsum.