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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Automotive, calo delle immatricolazioni e svolta "green": preoccupazione di Casartigiani Verona

L'associazione richiama l'attenzione sia sul tema dell'impoverimento delle famiglie, «che cercano in tutti i modi di risparmiare, anche a discapito della qualità dell’intervento», sia sulla transizione ecologica, che dovrebbe portare al pensionamento anticipato di diesel e benzina

Il tracollo del settore automobilistico italiano continua. È Casartigiani Verona a richiamare l'attenzione sul tema, dopo che a marzo è stato registrato un calo delle immatricolazioni, con un record negativo di 119.497 autovetture: - 29,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. L'associazione sottolinea che le cause che avrebbero portato a questa situazione sono ben note: la pandemia da Covid, con il crollo del Pil nel 2020 e il recupero soltanto parziale nel 2021, la crisi dei microchip e di altri componenti essenziali nella produzione di automobili, la guerra Russia-Ucraina con il calo delle esportazioni, il riaffacciarsi dell’inflazione e non da ultimo la minaccia di una nuova stagflazione.

A tutto questo si sarebbe aggiunta anche l’attesa di nuovi incentivi, promessi dal Governo ma non ancora attuati, che finisce per condizionare la scelta di acquistare o meno una nuova vettura. Nel frattempo gli italiani continuerebbero a sistemare quella in loro possesso nel miglior modo, anche utilizzando qualche scappatoia. «Credo che questa situazione di impoverimento generale delle famiglie andrà ad aumentare un problema che abbiamo già da tempo: non sono rare infatti le richieste di usare ricambi non certificati o ricambi forniti dagli stessi automobilisti che cercano in tutti i modi di risparmiare, anche a discapito della qualità dell’intervento e ovviamente questi lavori non possono essere eseguiti», commenta Federico Marsigliesi autoriparatore e consigliere di Casartigiani Verona.

Ma questo non basta, c’è anche un fattore tecnologico legato a nuovi motori sempre più performanti e sostenibili che porteranno al pensionamento anticipato di diesel e benzina. Infatti il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato che la vendita di veicoli a motore endotermico sarà vietata nell’Unione europea dal 2035. Una notizia che non stupisce, ma che coglierebbe impreparati tanti costruttori.

Inoltre si parla anche dell’arrivo di nuovi modelli Euro 7 (di cui è attesa la proposta entro il 20 luglio prossimo) che permetteranno performance di sostenibilità ancora più elevate. L’obiettivo è quello di garantire che la transizione verde e digitale non sia un traguardo di pochi, ma di molti, ma bisognerà verificare se i costruttori saranno disposti a seguire questa strada, visti i costi impliciti di Euro7 e le zone grigie dell’elettrico le cui regole sono ancora quasi tutte da scrivere. «Non so quello che l’Europa deciderà di fare nei prossimi anni, se riuscirà nell’intento di imporre l’Euro 7 o dovrà cedere il passo all’ibrido – dice Marsigliesi -. In ogni caso, ad oggi, di auto ibride se ne cominciano a vedere parecchie e bisogna che il nostro settore si faccia trovare pronto agli sviluppi futuri perché si tratta di un'opportunità. Dall'altro lato, rispetto ai motori "a scoppio" le auto ibride comportano un aumento dei costi di gestione dell'officina perché ci portano a lavorare con voltaggi elevatissimi, quasi letali, pertanto necessitano di attrezzature specifiche e di formazione continua del personale per i lavori elettrici».

Casartigiani da sempre scommette e investe sulla transizione ecologica, un’esigenza ormai sociale, oltre che economica e ambientale, «però intanto bisogna agire in maniera rapida e strutturata per proteggere il potere di acquisto delle famiglie, a rischio infatti c’è anche l'efficienza del parco circolante e quindi la sicurezza e l'incolumità delle persone che tutti i giorni prendono l’auto».

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