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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Confesercenti: dalle vongole al pollo, prezzi in impennata anche in Veneto a causa dei rincari energetici

Anche nella nostra Regione si registra un + 23,2% nei costi dei prodotti alimentari e pure negli alloggi

«Prosegue l’impennata dei prezzi per il nono mese consecutivo», lo rivela in una nota Confesercenti Veneto che poi aggiunge: «Una spinta propulsiva a due cifre che arriva, ancora una volta, dai beni energetici e si sta trasmettendo a diversi altri componenti, complice la situazione critica relativa alle materie prime, anche alimentari». Secondo Confesercenti Veneto, i servizi di alloggio e ristorazione «sono i comparti che registrano gli incrementi maggiori per l’aumento sia del prezzo dell’energia elettrica che del gas e a cui si sono recentemente aggiunte anche le tensioni registrate nel settore alimentare: attualmente rilevano un’inflazione acquisita pari al 2,3%, meno della metà di quella media».

Stando all'ultimo studio di settore effettuato da Confesercenti Veneto, nel campo degli alloggi e della ristorazione si riscontra «un aumento medio dei prezzi di prodotti alimentari del 23,2%». I prodotti che hanno subito maggiore aumento sono «l’olio di semi del 73,6%, prodotti ittici (branzino/orata) del 41,1%, vongole del 45,6%, carne suino del 31,9%, roast beef del 29,5%, pollo del 38,8%». Molti di questi prodotti alimentari, prosegue Confesercenti Veneto, «diventano difficili da reperire, soprattutto in questo periodo di festività».

Cristina Giussani, presidente regionale Confesercenti commenta: «Bene la previsione di rifinanziamento delle misure contro il caro energia con il Dl Aprile. Fino ad ora si sono mostrate efficaci e vanno mantenute, anche se servirebbe rafforzarle con più risorse: la corsa dell’inflazione è il peggiore nemico della ripresa, se arrivasse all’8% potrebbe costarci oltre 26 miliardi di euro in minore spesa delle famiglie rispetto a quanto ipotizzato dalla nota di aggiornamento dello scorso autunno».

Per Confesercenti Veneto «bisogna agire in fretta», perché «il peso degli aumenti dei prezzi sui bilanci di cittadini ed imprese si fa sempre più gravoso». La presidente regionale di Confesercenti, Cristina Giussani, aggiunge: «Servono interventi tempestivi e mirati per contenere l’effetto: il rischio concreto è un ulteriore rallentamento della ripresa, proprio quando si iniziano a scorgere, anche sul lavoro, primi segnali positivi della ripresa della stagione turistica, ma ancora tutti da consolidare. E questo non sarà possibile se non si permetterà alle imprese di uscire dal vortice degli aumenti energetici già dal mese di aprile», conclude Giussani.

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