Tazzina di caffè a 1,20 euro, Confesercenti Veneto: «Ma ancora per poco»
Verona e Treviso sono i capoluoghi dove in media l'espresso costa meno, ma l'associazione prevede un aumento prima dell'estate a causa del caro-bollette e della crescita dei prezzi delle materie prime
Per il momento, andare al bar per gustare un buon espresso non riserva sorprese, in Veneto. il costo medio di una tazzina di caffè è ancora attorno a 1,20 euro in tutte le città capoluogo. Solo a Rovigo, la maggior parte di bar e pasticcerie del centro hanno già rialzato il prezzo dell'espresso, portandolo a un euro e trenta centesimi. Nella classifica della tazzina più cara, la città rodigina è seguita da Padova e Vicenza (1,18 euro per la prima e 1,17 la seconda); poi da Venezia (1,15 in media), e infine da Treviso e Verona (con una media di 1,13). Se, con diversa frequenza, è dunque ancora possibile trovare bar che offrono il caffè a 1,10, è tuttavia evidente che tutti i prezzi si stanno allineando verso l'alto.
La tazzina di caffè è da sempre un buon indicatore dell'andamento degli aumenti dei prezzi, così il Centro Studi Confesercenti Veneto ha testato, tra pubblici esercizi associati e consumatori, il costo attuale dell'espresso al bar, che seppur con una forbice che varia di poco da città e periferia, è stabile a 1,20. Ma ancora per poco, dicono gli imprenditori del settore. In tanti tengono il caffè al banco a 1,20, ma poi chiedono, ad esempio, una maggiorazione per il servizio al tavolo che oscilla tra l'1,50 e l'1,70 euro a caffè. E secondo le previsioni di Confesercenti, prima dell’estate il prezzo salirà anche al banco spinto dal caro-bollette e dai prezzi delle materie prime.
A Verona, al Bistrot della Scala in Piazza Erbe, che lavora dall'orario colazioni fino a notte inoltrata, il caffè al banco è a 1,20 e seduti nella cornice della piazza veronese è a due euro. «Ho aperto lo scorso ottobre e ho proposto questi prezzi, che tengo anche oggi - ha riferito a Confesercenti il titolare Claudio - Il caffè è un rito, ma un conto è berlo in velocità al banco, magari prima di andare al lavoro, e un'altra cosa è sedersi al tavolo e fare una pausa relax più lunga. Qui il lavoro è per l'80% legato al plateatico, dunque trovo sia giusto che se ti siedi, la tazzina costi di più e infatti, nessuno si è mai lamentato».
(Cristina Giussani)
«Non è solo il rito del caffè a diventare sempre più caro. La situazione degli esercizi di somministrazione non è isolata, ma riflette quella di tutte le imprese del terziario alle prese con l’aumento dei costi dell’energia, dei trasporti e delle materie prime - ha aggiunto Cristina Giussani, presidente Confesercenti Veneto. Siamo di fronte ad una "tempesta perfetta" che richiede una maggiore flessibilità delle politiche di bilancio per sostenere adeguatamente imprese e cittadini».
Secondo Giussani, con la guerra in Ucraina, scenario e prospettive sono profondamente cambiati ed è quindi «urgente intervenire sul cuneo fiscale e contributivo per favorire l’adeguamento dei salari e sostenere i consumi. Bisogna inoltre agire sulle moratorie fiscale e creditizie per aiutare le imprese a superare questo nuovo momento di crisi».