Ritorno delle accise e Iva, prezzo di benzina e diesel vicino ai 2 euro al litro
Il mancato rinnovo del taglio delle imposte sui carburanti introdotto nel marzo scorso, unito all'Iva, ha fatto rialzare i prezzi alle pompe di circa 20 centesimi al litro all'inizio del nuovo anno
Gli automobilisti veronesi che hanno fatto benzina o che sono passati davanti ad un distributore se ne sono già accorti: con il nuovo anno il prezzo dei carburanti è aumentato. Qualcuno se lo aspettava, ma forse è rimasto comunque sorpreso di vedere benzina e gasolio a quasi 2 euro a litro nei self service e in alcuni casi anche oltre 2 euro al litro al servito.
L'aumento non riguarda solo la provincia scaligera, ma tutta Italia ed è stato di circa 20 centesimi al litro per il diesel e per la benzina verde e di oltre 4 centesimi per il gpl. Due i fattori che hanno rispinto in alto i prezzi alla pompa. Il primo è stato il mancato rinnovo del taglio delle accise. E il secondo è l'Iva.
Dal marzo scorso, l'aumento dei prezzi dei carburanti dopo lo scoppio della guerra in Ucraina aveva spinto il governo del premier Mario Draghi a ridurre temporaneamente le accise (ovvero le tasse sulla vendita del carburante). Riduzione che è stata inizialmente confermata dal nuovo esecutivo di Giorgia Meloni ed ora non più rinnovata.
Ma oltre alle accise, l'altra tassa che grava sui carburanti e su tutti gli altri prodotti è l'Iva. Anche questa imposta ha contribuito all'aumento del prezzo praticato nelle stazioni di servizio dall'1 gennaio.