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Artigianato a rischio scomparsa? Prando: «Covid ci ha messo del suo, ma a dare il colpo di grazia è la politica»

«In un’Europa dove la competizione si fa sempre più serrata la mancanza di un governo forte penalizza ancora di più le nostre imprese, che vengono schiacciate dalla concorrenza estera», afferma il segretario regionale di Casartigiani Veneto Andrea Prando che chiede allo Stato di intervenire «snellendo gli adempimenti burocratici»

«Sempre più imprese artigiane stanno abbassando le serrande definitivamente, facendo perdere al paese tante competenze professionali preziose, spesso tramandate di generazione in generazione e il rischio è che la crisi politica che il paese sta attraversando finisca per aggravare questa situazione». Con queste parole viene inaugurata una nota di Casartigiani Veneto dai toni abbastanza sconsolati dinanzi allo scenario economico e politico italiano.

Il segretario regionale Andrea Prando commenta: «Nonostante l’artigianato pesi per il 9,5% sul Pil e rappresenti il 21,2% delle imprese, il mestiere dell’artigiano rischia di scomparire, dato che sempre meno giovani si avvicinano alla professione e il ricambio generazionale del settore è molto lento. Il Covid-19 ci ha messo del suo, ma a dare il colpo di grazia al comparto artigiano è la politica, che ancora una volta si mostra lontana dalle necessità di imprese e lavoratori - spiega ancora il segretario regionale di Casartigiani Veneto -. Dopo la crisi di governo scivolano in secondo piano le richieste del mondo economico e produttivo, con il rischio che anche i progetti avviati dal Pnrr subiscano importanti rallentamenti».

Andrea Prando, Segretario Regionale di Casartigiani Veneto 2022-2

Andrea Prando, Segretario Regionale di Casartigiani Veneto 2022

La crisi che il settore artigiano sta affrontando è senza precedenti, spiegano da Casartigiani Veneto, questo poiché gli strascichi del Covid si fanno ancora sentire e poi c’è la delicata situazione geopolitica in Ucraina che ha contribuito al rincaro non solo di materie prime, ma anche di energia e gas. E sullo sfondo persiste inoltre il braccio di ferro tra Usa e Cina: «Non possiamo sempre chiedere sforzi alle categorie produttive - afferma Prando -. Tanti professionisti, per non addebitare i rincari sul consumatore finale, stanno marginando sui fornitori e sul proprio guadagno, ma non è una soluzione che può durare a lungo».

A tutto questo, precisa la nota di Casartigiani Veneto, si aggiungono «la crescente inflazione e una burocrazia che pesa in particolare sulle Pmi». Ed è proprio qui che secondo Andrea Prando «lo Stato deve intervenire con decisione, snellendo gli adempimenti burocratici e mettendo le aziende nelle condizioni di lavorare. L’obiettivo del futuro esecutivo - aggiunge il segretario regionale di Casartigiani Veneto - deve essere proprio quello di interfacciarsi con il mondo dell’impresa e investire finalmente in moderne ed efficaci politiche del lavoro. In un’Europa dove la competizione si fa sempre più serrata la mancanza di un governo forte penalizza ancora di più le nostre imprese, che vengono schiacciate dalla concorrenza estera. Ecco perché è importante investire i fondi del Piano di ripresa e resilienza anche su progetti green e digitalizzazione, un binomio che ormai non possiamo più trascurare. Finita la competizione elettorale, - conclude Andrea Prando - la politica con grande senso di responsabilità deve lavorare in questa direzione se vuole guidare il paese fuori dalla crisi».

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