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«Capitale umano, risorsa carente ma indispensabile nel settore turistico veronese»

Presentata l'analisi "Percorsi per il settore turistico veronese - Una lente di ingrandimento sui territori della Destination Verona & Garda Foundation"

Come si declina il turismo nei diversi territori della provincia di Verona? Attrattività, flessibilità, formazione, responsabilità e governance sono i cinque fattori chiave per lo sviluppo del turismo. Senza dimenticare la valorizzazione del capitale umano, elemento indispensabile e, purtroppo, nel settore drammaticamente carente. È quanto emerge dall'analisi "Percorsi per il settore turistico veronese - Una lente di ingrandimento sui territori della Destination Verona & Garda Foundation". Il report è stato presentato ieri, 4 gennaio, nella Camera di Commercio a Verona ed è stato realizzato da Veneto Lavoro nell’ambito della collaborazione attivata tra la Fondazione Giuseppe Toniolo della Diocesi di Verona con il contributo della Camera di Commercio scaligera.

Tabella sulle posizioni di lavoro dipendente

«Il capitale umano nel settore turistico nella provincia di Verona - ha spiegato il vicepresidente della Camera di Commercio di Verona Paolo Tosi - rappresenta una risorsa indispensabile su cui tutto il territorio conta, ma che deve, ora più che mai, attrezzarsi per fronteggiare una carenza di personale che rischia di diventare penalizzante. I dati parlano chiaro. L’obiettivo dell’analisi è di fornire degli spunti di riflessione riguardo alle caratteristiche, alle dinamiche, alle criticità e ai punti di forza del settore turistico e, soprattutto, delle implicazioni che essi hanno dal punto di vista delle risorse umane, nelle due destinazioni Lago di Garda e Verona e nei territori identificati dai quattro marchi d’area (Lessinia, Valpolicella, Soave - Est Veronese e Pianura dei Dogi). Il sistema della governance così com’è impostato mira a creare flussi dalle due destinazioni ai marchi d’area, ma esiste anche uno spill over all’inverso, anche i quattro marchi d’area possono influenzare l’andamento del turismo nel due poli principali, turismo lento, slow, sostenibilità. Sono due modelli di turismo diversi che si integrano e si completano».

Il quadro, emerso da interviste a stakeholder locali, appare piuttosto variegato: ogni territorio "ha il suo passo", dato da una tradizione turistica più o meno recente (o addirittura del tutto nuova), dal tipo di turismo che lo interessa (di massa, più slow, straniero o locale, improntato su un tematismo), dalla composizione e dalla conformazione del tessuto produttivo. E ciò si traduce inevitabilmente in una diversificazione di fabbisogni e di esigenze soprattutto nell'ambito del capitale umano.

«Le vere risorse del territorio sono ancora le persone - ha dichiarato don Renzo Beghini, presidente della Fondazione Toniolo - Sono le donne e gli uomini che accettano di affrontare il rischio della realtà, di fare silenzio per ascoltare e lasciarsi addestrare dalla realtà così com’è. La ricerca rivela storie di lavoratori e di imprese che si assumono l’impegno di trasformare in progetti e azioni una visione del futuro senza fughe e senza alibi. Sono storie di persone che non rimandano ad altri la responsabilità e la costruzione del futuro, ma che accettano di abitare intensamente il reale».

«La dimensione delle imprese - ha chiosato Francesca Nadalin, curatrice della ricerca - è risultata una delle variabili che incide sulle strategie di valorizzazione del capitale umano. Se da un lato le realtà più piccole necessitano innovazione e aggregazione, in primis per poter dare maggiore continuità alle carriere professionali; dall'altro a volte risultano essere la dimensione ottimale affinché il lavoratore si senta parte di una "famiglia professionale" e per trasmettere dei valori e una passione per il lavoro che, a quanto pare, oggi si è un po' persa».

«Ciò su cui si potrebbe puntare - ha affermato Paolo Artelio, presidente della Destination Verona & Garda Foundation - se si vuole incentivare un investimento in carriere professionali nel turismo, soprattutto da parte dei giovani, è quindi una più efficace comunicazione delle reali opportunità che questo comparto può offrire a livello territoriale. Una maggiore conoscenza delle caratteristiche del mercato del lavoro locale, delle realtà aziendali presenti, dei canali di reclutamento e dei possibili sbocchi potrebbe guidare i lavoratori, in particolare i più giovani, verso scelte più informate e consapevoli per farsi strada in un settore e, più in generale, in un mondo del lavoro che non è tutto uguale. Investire, quindi, nella formazione di competenze e nella trasmissione di strumenti utili non soltanto al lavoro, ma anche al sapersi muovere in modo consapevole in un mondo del lavoro ricco di sfaccettature, non sempre immediate da cogliere. Questo potrebbe essere strategico anche per attrarre lavoratori con specializzazioni in altri comparti o giovani con background formativi diversi da quello turistico, dal momento che ci sono delle realtà che ricercano e sono pronte a valorizzare professionalità trasversali tra diversi settori».

«La ricerca sarà presentata agli operatori turistici e al pubblico in una serie di incontri sul territorio che si terranno in ciascuna destinazione e marchio d’area - ha concluso il segretario generale della Camera di Commercio di Verona Riccardo Borghero - con l’obiettivo di sensibilizzare gli operatori turistici e la potenziale platea di lavoratori».

Il calendario degli incontri:

  • Giovedì 12 gennaio 2023, Cantina di Soave - Rocca Sveva, a Soave.
  • Martedì 17 gennaio 2023, nell'aula magna della scuola Beni Montresor di Via Martiri delle Foibe, a Bussolengo.
  • Mercoledì 18 gennaio 2023, al Centro Ambientale Archeologico di Via Enrico Fermi, a Legnago.
  • Lunedì 23 gennaio 2023, nel Cantina Valpolicella Negrar di Via Cà Salgari, a Negrar.
  • Mercoledì 25 gennaio 2023, nella Camera di Commercio di Verona.
  • Lunedì 30 gennaio 2023, nella sala Olimpica del Teatro Vittoria, a Bosco Chiesanuova.

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