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Economia Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa, 11

Agsm e Aim replicano alle accuse sulla scelta di A2A quale partner industriale del futuro

La procedura di evidenza pubblica «non risulta necessaria», secondo Agsm ed Aim, dinanzi a «una proposta connotata da caratteri di unicità» quale sarebbe quella garantita da A2A

Da una parte chi come il gruppo emiliano Hera e quello trevigiano di Ascopiave ritengono inadeguate le modalità utilizzate da Agsm e la vicentina Aim per raggiungere un accordo di futura partnership con A2A, dall'altro per l'appunto i diretti interessati dalle polemiche che, in una nota, hanno fornito spiegazioni e respinto al mittente tutte le accuse. La querelle circa l'ipotetica e, forse, ormai prossima fusione tra la principale azienda pubblica veronese e quella vicentina, pare insomma ben lungi dall'esaurirsi. Al centro di tutto, ormai da diversi mesi, vi è, come noto, proprio il tema della scelta del futuro "compagno di viaggio" ad integrazione avvenuta, ma in particolare la modalità impiegata per compiere tale scelta.

Le rimostranze degli "esclusi" parrebbero tutte indirizzarsi verso la richiesta di una gara pubblica per la ricerca del nuovo partner industriale di Agsm ed Aim, ma queste ultime non stentano a rivelare persino «un certo stupore» riguardo alle «perplessità, anche da parte di realtà del settore, circa la trattativa in esclusiva con A2A quale partner industriale a supporto del progetto di integrazione tra Agsm Verona e Aim Vicenza». Il motivo di tale «stupore»? Il fatto che, secondo i due gruppi interessati, alla base delle loro mosse vi sarebbe una «ragione strategica», vale a dire «quella di dare vita a una realtà a maggioranza pubblica capace di giocare un ruolo sovraregionale nell’intera area del Nordest, fondendo il punto di forza rappresentato dal presidio e dal legame con il territorio assicurato da Agsm Verona e Aim Vicenza con l’apporto di asset e competenze di un forte partner industriale quale, per l’appunto, A2A».

Tutto bene, ma dunque da dove l'assenza di una gara pubblica? Anche a questo quesito Agsm ed Aim forniscono una pronta replica: «La peculiarità e l’esclusività di questo disegno, rappresenta una condizione di per sé sufficiente per non attivare una procedura a evidenza pubblica, in forza del principio di "infungibilità". Tale principio, infatti, prevede che, di fronte a una proposta connotata da caratteri di unicità così forti da non risultare sostituibile con proposte provenienti da altri attori presenti sul mercato, la procedura a evidenza pubblica non risulti necessaria».

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