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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rifiuti, inceneritori e polemiche nell'accordo tra Agsm, Aim e A2A

Il colosso lombardo creerebbe una società appositamente per fonderla con le municipalizzate di Verona e Vicenza. Un'intesa che conterrebbe anche la gestione di un impianto di smaltimento di rifiuti

Non è andata in vacanza per Natale la trattativa di fusione tra Agsm, Aim e un terzo partner industriale. Anzi, in questi ultimi giorni del 2018 c'è stata la svolta con l'intesa trovata con la lombarda A2A, nonostante le posizioni contrarie manifestate dall'opposizione cittadina. Le principali municipalizzate di Verona e Vicenza si dovrebbero fondere con una nuova azienda della galassia A2A, la quale sarà creata appositamente per questa operazione e dovrebbe diventare operativa dalla prossima estate.
Un'operazione economica motivata dal fatto che Agsm e Aim né da sole né insieme sarebbero competitive nel mercato. Servirebbe dunque una terza realtà per dare maggior peso specifico alla nuova azienda, senza snaturare troppo le forti radici che le due aziende partecipate hanno nei loro rispettivi territori.

La soluzione trovata è però osteggiata dalle forze di minoranza del consiglio comunale di Verona. «Senza coinvolgere il consiglio comunale ed esautorando di fatto l'intero consiglio di amministrazione di Agsm, è stato deciso che il partner strategico deve essere A2A - commentano i due consiglieri del Partito Democratico Federico Benini e Stefano Vallani - È stato addirittura abbozzato un intricato ed altrettanto improbabile percorso per mettere un inceneritore a disposizione di Verona. Tutto questo ha dell'incredibile: veline ed indiscrezioni di stampa si accavallano tra Verona e Vicenza senza il benché minimo confronto con la città nelle sedi istituzionali. Non c'è neanche l’ombra di un piano industriale che dica alla città e ai lavoratori dove andrà a finire Agsm. Lo stesso sindaco di Verona fa promesse sul mantenimento dei posti di lavoro e sulla "veronesità" del gruppo che, allo stato, non è assolutamente nelle condizioni di mantenere. Basta con questo stillicidio, il sindaco ci convochi il prima possibile, non si gestisce in questo modo il futuro della principale azienda pubblica della città».
Il riferimento di Benini e Vallani ad un inceneritore che verrebbe messo a disposizione di Verona riguarda un'indiscrezione su alcuni dettagli dell'accordo tra Agsm, Aim e A2A. In sostanza, nella nuova azienda controllata da A2A verrebbero fatti confluire alcune proprietà del colosso lombardo, tra cui un inceneritore nel Pavese. Agsm e Aim diventerebbero così soci di A2A nella gestione di questo inceneritore e potrebbero avere prezzi di favore per il servizio di smaltimento dei rifiuti negli altri impianti di A2A. In questo modo, i rifiuti di Verona e Vicenza verrebbero smaltiti nel Bresciano, dove ha sede l'inceneritore più vicino, ad un costo inferiore rispetto a quello di mercato.

Dopo banche e aeroporto la città sembra avviata a perdere la propria autonomia e centralità anche nel settore delle multiutility pubbliche - ha commentato Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune - Evidentemente, tanto il sindaco Sboarina, quanto la Lega veronese e veneta, hanno preso atto della propria incapacità a costruire una prospettiva solida per la maggiore azienda pubblica cittadina. Per anni l'hanno menata con la fusione con Aim che era "dietro l’angolo". Poi hanno detto che serviva la multituility del Veneto. Ma alla fine della fiera si buttano nelle braccia di Milano e dei lombardi. Questa incapacità mette seriamente a rischio il mantenimento dei livelli occupazione. Ad oggi, infatti, non si sa quali funzioni resteranno in gestione alla città e che cosa verrà invece devoluto ai partner.

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