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Economia

Aeroporto, artigiani rivendicano il ruolo avuto

Le associazioni di categoria erano in prima linea nella questione Montichiari

Le organizzazioni veronesi della piccola impresa, Confartigianato, CNA, Confcommercio e Coldiretti, sono molto soddisfatte per la risoluzione della controversia sulla concessione dell’Aeroporto bresciano di Montichiari, rivendicando il ruolo che le categorie economiche di piccole dimensioni hanno avuto nella vicenda.

“Ormai dovremmo essere abituati a quella che, a Verona, sembra essere diventata una prassi – afferma il presidente della Confartigianato di Verona, Ferdinando Albini, portavoce in tale presa di posizione da parte delle associazioni di categoria -, ma la realtà è che non ci accontenteremo mai di passare per comprimari silenziosi nelle vicende economico-strategiche del nostro territorio. Artigiani, commercianti, agricoltori, sono stati tenuti ai margini di una questione che, al contrario, li riguarda in maniera rilevante, non fosse altro per i numeri, costantemente ignorati, che la realtà imprenditoriale veronese di piccole dimensioni esprime, con una rappresentanza di oltre il 94% sul totale delle aziende. In particolare è stato proprio grazie all’impegno di commercianti, artigiani e agricoltori in seno all’ente camerale se la Camera di Commercio non ha accettato mai la proposta di far scendere il sistema Verona sotto il 50%”.

Dunque, la sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibili le richieste bresciane, provenienti dalla società Abem e della Camera di Commercio di Brescia, di staccarsi dall’Aeroporto di Verona, rovesciando così il verdetto pronunciato in primo grado dal Tar, mentre nelle rispettive città coinvolte andava in scena un lungo confronto, a tratti decisamente polemico.

“In queste settimane – continua Albini - abbiamo assistito ad una serrata battaglia di dichiarazioni, di opinioni, di prese di posizione, come sempre governata da una presunta rilevanza nominale in termini di potere. I pianeti imprenditoriali del turismo, del commercio, della produzione artigiana e agricola, evidentemente, sono stati considerati minori rispetto ad altri mondi, ma la realtà è che la galassia economica di Verona non può prescindere dal confronto con tutti i suoi operatori imprenditoriali. Quando, tale concetto, verrà finalmente e definitivamente recepito? Ce lo chiediamo, e non è la prima volta, per sottolineare il fatto che, probabilmente, qualcuno non ha ben presenti i dati di fatto e gli inconfutabili numeri”.

Ora, al di là di eventuali altri gradi di opposizione legale, con la sentenza si prospetta il rilancio di un progetto di sviluppo condiviso che dovrà superare gli scogli della polemica e del contrasto. “Come detto – conclude Ferdinando Albini, a nome di Confartigianato, CNA, Confcommercio e Coldiretti – abbiamo accolto con soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato per due motivi: primo, perché fin da subito la nostra presa di posizione, assunta in Camera di Commercio e che riteniamo decisiva, era quella di mantenere il governo di Verona su Montichiari, senza scendere a compromessi di sorta o legati a interessi privati; in secondo luogo, perché riteniamo fondamentale il ruolo dell’Aeroporto Catullo di Verona e la sua rilevanza nella pianificazione delle strategie di sviluppo, compresa la sinergia nata con la creazione del Sistema aeroportuale del Garda. Non si è raggiunto un traguardo, ma si è toccata una tappa fondamentale che dovrà rappresentare un nuovo inizio nella ripresa di trattative serie che portino al rilancio di un polo aeroportuale di primaria importanza, coinvolgendo Verona, Brescia, Vicenza, Mantova, Trento e Bolzano. Ora è il momento degli accordi, dell’armonia e del ritorno ad una piena operatività sul fronte progettuale, senza più distrazioni causate da un aspro confronto e da divergenze”.

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