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NCC, Casartigiani Verona: «Totalmente insoddisfatti del decreto»

È il presidente dell'associazione, Luca Luppi, a contestare la nuova normativa: «Non comprendiamo il motivo di norme insensate per il settore che penalizzano tutto il sistema del trasporto di persone»

Non comprendiamo il motivo di norme insensate per il settore che penalizzano tutto il sistema del trasporto di persone. La fretta di fare e poi rifare produce più danni della situazione precedente. Applicare delle limitazioni al libero movimento della categoria NCC, alla luce dei principi più volte espressi dalla Comunità Europea in tema di libero scambio e libera concorrenza, elimina di fatto l'unica caratteristica che differenzia i Taxi dagli NCC, ovvero la possibilità, preclusa ai Taxi, di caricare fuori dal comune di appartenenza in caso di area ad ampia conurbazione.

Sono le parole del presidente di Casartigiani Verona, Luca Luppi, diffuse con una nota, nella quale viene spiegato che «il testo del decreto legge riguardante la categoria NCC ricalca in gran parte quello inizialmente incluso nel maxiemendamento alla manovra, poi stralciato per problemi di coperture. Si prevede che gli NCC possano operare in ambito provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa. La deroga è prevista se nel `foglio di servizio´ già sono indicate "più prenotazioni oltre la prima". Prevista in aggiunta anche una deroga per 2 anni per chi abbia contratti con società di altri territori, stipulati fino a 15 giorni prima dell’entrata in vigore del decreto. Per le sanzioni si prevede invece una moratoria di 90 giorni sempre dall’entrata in vigore del decreto. Previsto anche lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo "archivio informatico pubblico nazionale" che registrerà tutte le licenze anche dei taxi».

L'unico criterio che deve essere applicato – precisa Luppi - è quello dell'espletamento del servizio nei termini legali, ovvero essere in possesso di regolare contratto di servizio. L'equivoco in cui incorre il legislatore è quello di equiparare l'operatore fuori provincia che parte alla mattina, per recarsi in grossi centri urbani, per procacciare indistintamente clientela, e colui che si reca fuori provincia o fuori regione, per prelevare un cliente, con regolare richiesta e compenso pattuito. Queste problematiche, proprie delle metropoli come Roma o Milano, sono invece sconosciute a Verona, ma il doversi districare tra regole astruse, che mettono in difficoltà l'operatore regolare e non toccano gli abusivi, ha ripercussioni anche in realtà più piccole. Anche il fenomeno dell'abusivismo è proprio dei grandi centri urbani, ma quasi sconosciuto in realtà come Verona. Ora si dovrà attivarsi nelle sedi adeguate per far sì che venga fatta una distinzione tra chi opera nel rispetto delle regole e chi no. Questa normativa blocca chi opera legalmente e non fa nulla per chi si muove al di fuori della legge e limitare l'operatività degli operatori NCC aprirà nuovi spazi in questo senso. Per quanto riguarda la categoria dei tassisti – conclude il presidente - confido che le due categorie possano operare insieme per cambiare la norma e contribuire alla definizione di una legge che rispetti le caratteristiche e le peculiarità di ognuno e fornisca alle istituzioni strumenti efficaci per contrastare i veri nemici di Taxi e NCC.

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