I dolci della tradizione veronese: i tipici "rofioi" di Sanguinetto
Il nome deriva probabilmente da "ravioli" a cui assomigliano. Sono nati in una contrada del Comune per la festa del Santo Nome di Maria. Venivano preparati la sera prima e appesi durante la notte
La ricetta che ancora oggi si usa è datata 1931, ma i rofioi nascono prima, nella seconda metà del IXX° secolo in una delle quattro contrade di Sanguinetto. Questi dolci sono nati per una festa particolare quella del 12 settembre, il Santo Nome di Maria. Venivano preparati il giorno prima e venivano appesi durante la notte, così che i bambini del paese potessero trovarli quasi magicamente nel mattino della festa.
Il loro nome deriva probabilmente dalla parola "ravioli" per la loro forma. Sono effettivamente dei ravioli dolci e fritti, il cui ripieno originariamente era un segreto. Ora però non lo è più ed è questa la ricetta originale dei tipici rofioi di Sanguinetto:
INGREDIENTI PER L'IMPASTO:
- 500 grammi di farina 00
- 4 cucchiai di zucchero
- 4 uova
- mezzo bicchiere di latte
- sale
- zucchero a velo
- olio per friggere
INGREDIENTI PER IL RIPIENO:
- 200 grammi di amaretti
- 200 grammi di mandorle senza buccia
- 5 cucchiai di marmellata di susine
- 100 grammi di zucchero
- mezzo bicchiere di grappa
PROCEDIMENTO:
Prima preparare il ripieno, frullando amaretti e mandorle ed amalgamandoli in un recipiente con il resto degli ingredienti fino ad ottenere un composto morbido. Poi si passa all'impasto. Rompere le uova e versarle al centro di una montagnola di farina, aggiungere latte, sale e zucchero e impastare. Una volta amalgamato il tutto, stendere l'impasto molto sottile e tagliare la sfoglia a quadratini di circa 5 cm per lato. Al centro di ogni quadratino mettere un cucchiaino di ripieno, chiudendoli poi a forma di triangolo. I rofioi vanno poi fritti in abbondante olio fino a quando non sono dorati e poi lasciati freddare sulla carta assorbende con sopra un po' di zucchero a velo.