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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

La zona bianca resta senza coprifuoco e si potranno anticipare le altre riaperture previste in quella gialla

Trovato l'accordo tra Conferenza delle Regioni e governo: in area bianca restano validi l'obbligo di mascherine ed il distanziamento, oltre a tutti i protocolli per la ripresa delle attività che, rispetto al calendario per la zona gialla, potranno ripartire in anticipo

Parrebbe tramontata definitivamente l'ipotesi ventilata nelle scorse ore di introdurre il coprifuoco a mezzanotte nella zona bianca. In tale area saranno con ogni probabilità collocate da lunedì 31 maggio il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna ed il Molise, mentre dal 7 giugno dovrebbe poi toccare al Veneto, alla Liguria ed all'Abruzzo. Una prima smentita circa l'eventuale limitazione degli spostamenti in orario serale e notturno anche per la zona bianca era giunta via social dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, poi anche il governatore del Veneto Luca Zaia aveva confermato ieri quale sarebbe stata la linea che avrebbe portato avanti nella riunione con gli altri presidenti di Regione: in fascia bianca il coprifuoco non può esserci. È quanto prevede già la normativa anti-Covid che, dunque, non subìrà variazioni sull'argomento.

La conferma ufficiale di tutto ciò si è avuta sempre ieri, in serata, all'esito dell'incontro fra il ministro della Salute Roberto Speranza ed il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, al quale hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute e il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità dott. Silvio Brusaferro. Nel corso del confronto, secondo quanto si apprende, «è stata discussa e condivisa una linea di azione per le zone bianche che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del ministro». Entrando più nel dettaglio, «la proposta condivisa con il governo prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi - una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto "coprifuoco" e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente (d.l. n.52/2021 e d.l. n.65/2021) dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo».

Al di là del tema del coprifuoco, è proprio quest'ultimo passaggio della comunicazione ufficiale della Conferenza delle Regioni ad essere particolarmente importante. Quanto appena visto significa infatti che, ad esempio, se per la zona gialla la normativa prevede che le piscine al chiuso possano riprendere la loro attività ma solo a partire dall'1 luglio, qualora una Regione entri in fascia bianca potrà anticipare tale ripartenza. Stessa cosa dicasi per attività come i parchi divertimento che in zona gialla potrebbero riaprire dal 15 giugno, oppure per le fiere che in area gialla potranno ripartire sempre dal 15 giugno o per i congressi che ripartiranno dall'1 luglio. Ebbene, tutte queste attività se una Regione (ad esempio il Veneto dal 7 giugno) entrasse prima in fascia bianca, potranno essere fatte ripartire in anticipo. 

Come viene spiegato nella stessa nota della Conferenza delle Regioni, «il riferimento per lo svolgimento delle attività è quello delle "Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali", adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli». Il che significa, dunque, che per tutte le Regioni che faranno il loro ingresso nell'area bianca, non solo varranno le regole basilari che si riassumono nel distanziamento interpersonale, l'uso delle mascherine e la ventilazione degli ambienti chiusi, ma andranno sempre adottati i protocolli già vigenti in area gialla per ciascuna attività che potrà ripartire (dalla ristorazione allo svolgimento delle fiere o l'utilizzo delle piscine) [Scarica le Linee Guida ripresa attività economiche]. Resta al momento il solito nodo ancora da affrontare e che nemmeno la zona bianca di per sé risolve, vale a dire la ripartenza delle discoteche e sale da ballo. Al momento non esiste nemmeno un protocollo, così come nessuno ha ancora indicato una possibile data per la ripresa di tale settore. Lo scorso anno in questo periodo se ne iniziava quantomeno a parlare. 

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