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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Immigrazione. Zenti: "Disponibili, ma pensiamo anche agli italiani disoccupati"

Durante la trasmissione Diretta Verona andanta in onda ieri sera giovedì 17 setembre su TeleArena, il vescovo veronese Zenti è intervenuto in merito al problema dell'accoglienza

È andata in onda nella serata di ieri giovedì 17 settembre su TeleArena la prima puntata di "Diretta Verona", dedicata al tema dell'immigrazione. Tra gli ospiti era presente anche il vescovo Giuseppe Zenti, il quale ha voluto mettere sin da subito in chiaro la propria posizione in merito: "I migranti? Siamo disponibili ad affrontare il problema trovando parrocchie e spazi idonei a ospitare tre-quattro profughi o una famiglia e farli seguire dalla Caritas. Ma dobbiamo considerare anche il problema della disoccupazione: se ai tanti italiani senza lavoro fossero assicurati, come ai migranti, 35 euro al giorno, forse potremmo risolvere qualcosa". Un discorso questo non certo di matrice francescana, già fatto e sentito più volte da illustri esponenti politici militanti tra le fila della Lega Nord.

Non è un caso allora che sempre durante la trasmissione, il senatore leghista Paolo Tosato si sia detto perfettamente concorde: "Se un cittadino perde la casa perché non ha reddito, non viene accolto in hotel ma finisce per strada. Una diversità di trattamento inaccettabile". Il dibattito poi, così come riferisce anche l'Arena, è proseguito con l'intervento dello stesso direttore del quotidiano scaligero Maurizio Cattaneo, il quale ha ricordato che il problema della gestione dei profughi va affrontato a monte: "Non possiamo pensare che siano i sindaci a gestire un flusso di milioni di persone. Il problema è geopolitico: occorre far finire le guerre in corso, senza dimenticare che dietro a tutti questi flussi ci sono le mafie. Per contro, l'Europa deve accogliere, ma nel rispetto dei valori, delle tradizioni, delle regole".

È intervenuto anche Jeremie Goutto, il segretario dell'Unione Italiani nel Mondo, rilevando che "il problema è principalmente quello delle guerre o dei golpe, come in Burkina Faso. E non parlo solo di guerre dichiarate, ma quasi sempre queste persone scappano da condizioni davvero disagevoli. Causate da interessi più grandi che si nascondono dietro, dalle armi al petrolio, che dobbiamo considerare". Il sindaco di Verona e leader di Fare! Flavio Tosi invece, così come riporta anche l'Arena, ha sottolineato come la questione debba essere affrontata direttamente nei territori di provenienza dei migranti: "La soluzione è fermare le partenze, non si può continuare a gestire un'emergenza infinita". Il problema in questi casi è che si sentono ripetere spesso affermazioni di tal sorta, senza però che nessuno avanzi realmente proposte concrete: in Burkina Faso si è appena concluso l'ennesimo Golpe all'interno di una regione estremamente travagliata, cosa dovrebbe fare l'Italia? Intervenire subito con l'esercito per fermare nuove possibili ondate migratorie? Tra il dire e il fare, mai come in questo caso pare lecito affermarlo, c'è di mezzo il mare, nella fattispecie quel Mediterraneo ove nel frattempo si continua a morire.

Un dato che durante la trasmissione non è emerso e varrebbe forse la pena ricordare, si lega a quanto sostenuto dal vescovo veronese: l'Italia nel 2014 ha speso 628 milioni di euro per accogliere i migranti, nel 2015 la cifra aumenta fino a circa 800 milioni, con l'Europa che ha stanziato per i prossimi sei anni 2,4 miliardi di euro in aiuti, dei quali ben 560 milioni spetta all'Italia. A fronte di ciò il contributo che i lavoratori stranieri, i migranti che riescono a lavorare e prudurre ricchezza all'interno dell'Italia, incidono sul Prodotto interno lordo per una cifra pari a 123 miliardi di euro, qualcosa come l'8,8 % del Pil totale.

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