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Zaia: «Se il tasso di occupazione negli ospedali è al 2% è grazie ai cittadini vaccinati. Ad agosto un milione di dosi»

Stop in Veneto ai tamponi gratuiti dalla mezzanotte, Zaia: «Per andare a mangiar la pizza il tampone lo si paga. Ad agosto un milione di vaccini disponibili, non aspettate settembre per prenotarvi perché altrimenti sarà il caos. Se oggi gli ospedali hanno un tasso di occupazione del 2%, piaccia o non piaccia, lo si deve ai cittadini che si sono vaccinati»

Sono 206 i ricoverati in Veneto, di cui 24 quelli curati in terapia intensiva dove i pazienti «tranne due sono tutti non vaccinati», mentre a chiudere il cerchio vi sono poi i restanti 182 pazienti in area non critica «dove il 66% sono persone non vaccinate». Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha fornito quest'oggi, lunedì 9 agosto 2021, i dati relativi ai ricoveri negli ospedali della nostra Regione. Per quanto riguarda invece le terapie intensive non dedicate a pazienti Covid, in Veneto sono oggi 353 i posti letto occupati.

Il governatore Luca Zaia ha quindi spiegato che ad oggi «questa cosiddetta quarta ondata non ha replicato il modello inglese, a differenza di quanto sostenuto da alcuni addetti ai lavori, perché noi oggi non abbiamo un "assalto agli ospedali", mentre abbiamo un contingente di positivi quotidiano significativo a fronte anche di una campagna di screening da 50 mila tamponi che facciamo in Veneto». Il presidente ha poi sottolineato: «Il virus c'è, ma è pur vero che oggi possiamo dire che la proposta fatta di togliere l'Rt e i vecchi parametri oggi ci sta dando ragione, perché coi vecchi parametri oggi saremmo in zona arancione con i negozi chiusi. Aver modificato i parametri ci consente di accompagnare questa fase di convivenza con il virus con tassi di occupazione dei posti letto al 2% sia in area non critica che in terapia intesiva».

Il presidente Zaia ha poi sottolineato che «se da un lato non bisogna "far tragedie", dall'altro non si può nemmeno liquidare Covid come un'influenza, perché è vero che già in tutto il mondo si cura a casa il 95% dei casi, ma quel 5% che resta, per la logica dei numeri, se cresce esponenzialmente rischia comunque di mandare in tilt gli ospedali. Perché se non siamo nemmeno d'accordo sul fatto che almeno il 5% dei casi potrà avere bisogno di cure in ospedale, dalla Pneumologia alla sub-intesiva o terapia intesiva, allora è meglio chiudere il libro e parlare di altro. Qui non è che ci divertiamo a parlare di coronavirus, - ha aggiunto Luca Zaia - il problema è che se quel 5% dei contagiati comincia a riguardare numeri sempre più grandi si va alla paralisi. E a me non sembra corretto che si arrivi ad avere duemila o tremila persone in ospedale perché questo significa anche non poter più curare gli oncologici, non poter curare patologie cardiovascolari o fare interventi in elezione, questo è il vero problema».

Il governatore del Veneto ha poi annunciato che «quello di agosto sarà un mese interessato da almeno un milione di vaccini disponibili, quindi chi vuole prenotarsi sappia che abbiamo le agende aperte, i posti ci sono e non attendete settembre ed ottobre perché poi sarà il caos». In merito alla tipologia di vaccini disponibili in queste ore, Zaia ha chiarito che «sostanzialmente inoculiamo Pfizer e Moderna, lo dico anche agli over 60 che ormai siamo arrivati ad un binario morto con l'altro vaccino, perché diciamo che non ne vogliamo più per cui in Veneto non c'è ormai quasi più questa distinzione».

Il presidente Zaia ha poi spiegato che «stamattina la giunta regionale si è riunita in via straordinaria e ha deliberato il nuovo piano di sanità pubblica che introduce delle novità». Tra gli elementi inediti, il principale è che l'accesso diretto ai tamponi Covid senza se e senza ma, ovvero senza motivazione specifica, ha detto Zaia, «non sarà più garantito» a partire dalla mezzanotte di oggi. I motivi di questa decisione, ha aggiunto Zaia, sono diversi ed il primo è che altrimenti «il nostro sistema va in crash», in secondo luogo per fare i tamponi «ci vuole il personale sanitario che viene sottratto dagli ospedali e da centri vaccinali», inoltre «è necessario l'allineamento con l'accordo nazionale fatto dal commissario Figliuolo che prevede 8 euro per i tamponi dai 12 ai 17 anni e 15 euro sopra i 18 anni». Un ultimo aspetto che ha portato a questa decisione, ha evidenziato Zaia, «è che noi dobbiamo garantire un contact tracing efficace agli ammalati, ai non vaccinati che hanno patologie e quindi abbiamo necessità di monitorarli con rapidità e non aspettando code lunghe cinque ore».

Il tampone Covid in Veneto resterà gratuito se motivato da ragioni cliniche, oltre che per il personale sanitario che viene costantemente monitorato, ma dalla mezzanotte di oggi sarà  a pagamento per chi voglia ad esempio intraprendere un viaggio all'estero, oppure per tutti i cosiddetti "motivi personali", anche quelli legati all'ottenimento del green pass. Non sarà invece a pagamento per tutte quelle categorie di persone che sone esentate dalla campagna di vaccinazione, a cominciare dai minori di 12 anni. 

Zaia ha infine voluto ringraziare tutto il personale sanitario per gli sforzi sin qui compiuti e la mole di lavoro sostenuta, ma ha anche sottolineato come «questo provvedimento non è contro qualcuno, non è contro chi non si vuole vaccinare, ma se vogliamo che gli ospedali continuino a lavorare non possiamo più fare cinquantamila tamponi al giorno». Il presidente del Veneto ha poi concluso invitando chi voglia vaccinarsi a prenotare «perché la disponibilità oggi c'è», ricordando infine che «se oggi gli ospedali hanno un tasso di occupazione del 2% lo si deve, piaccia o non piaccia, ai cittadini che si sono vaccinati».

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