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Cibo da asporto, Zaia: «Solo su prenotazione e si deve consumare a casa»

Il presidente della Regione Veneto ha voluto sciogliere alcuni dubbi sorti dopo la pubblicazione della sua ordinanza

Oggi, 25 aprile, Luca Zaia ha rotto la consuetudine del suo aggiornamento giornaliero sull'emergenza coronavirus. Solitamente, il presidente regionale del Veneto apre l'appuntamento con la lettura del bollettino e quindi i numeri dei contagiati, dei ricoverati e anche dei morti in Veneto per Covid-19. Oggi però è la Festa della Liberazione e Zaia ha parlato di questa ricorrenza, citando anche parte della sua lettera aperta inviata ai veneti e ricordando soprattutto la figura di Tina Anselmi, staffetta partigiana veneta e successivamente ministro della sanità che tenne a battesimo il sistema sanitario nazionale italiano. «Io non penso che la storia sia acqua, c'è un filo rosso che ci unisce - ha detto Zaia - In un momento in cui si parla di Covid e di sanità, ci riempie di orgoglio il fatto che sia stata una veneta ad aver dato vita nostro sistema sanitario».
Ma oggi, 25 aprile, è anche San Marco e quindi Zaia ha fatto gli auguri anche ai veneti e ai veneziani in particolare per la festa del patrono.

Dopo questa rottura del cerimoniale, Zaia è tornato alle sue abitudini e quindi ha letto le cifre riportate nel bollettino con cui la Regione Veneto misura l'emergenza coronavirus nel suo territorio e poi ha espresso alcune sue brevi considerazioni: «Dobbiamo affrontare una fase di convivenza col virus con responsabilità, con molta lucidità e sapendo che atti eroici possono diventare pericolosi - ha dichiarato il presidente del Veneto - La mia ultima ordinanza e i prossimi decreti del Governo non dovranno essere vissuti come una liberazione totale. Vivremo con la mascherina, i guanti e con il distanziamento sociale. Quindi sarà ancora importante la collaborazione di tutti».

Da lui stesso citata, Zaia ha fornito qualche spiegazione sull'ordinanza regionale pubblicata ieri. Spiegazioni anche contenuti in una circolare: «L'uscita di casa è sempre individuale, a meno che non ci sia un minore o un disabile che non si possono lasciare da soli in casa - ha detto il presidente regionale - Il cibo di asporto si compra solo su prenotazione e dopo il ritiro lo si consuma in casa. Questo ci permette di non avere assembramenti, dando un servizio ai cittadini, e si garantisca la sicurezza di chi compra e di chi vende».

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