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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Pfas, nessun limite nazionale. Zaia: "Ci arrangiamo e li riduciamo da soli"

Il presidente del Veneto critica la scelta del ministero della salute: "Fa finta di non vedere la realtà e di fatto ci dice di arrangiarci. Ed è quello che faremo"

Il ministero della salute ha respinto la richiesta del Veneto di fissare un limite nazionale per la presenza di Pfas nelle acque. Una decisione che ha scatenato prima le reazioni degli assessori regionali Bottacin e Coletto e adesso anche quella del presidente Luca Zaia, che ha accusato il ministero: "Fa finta di non vedere la realtà e di fatto ci dice di arrangiarci - ha dichiarato Zaia - Annuncio che da questo momento ci arrangiamo e, in piena autonomia, procederemo a una drastica riduzione dei limiti in Veneto".

Zaia ha riproposto le tabelle dello studio del 2013 del Cnr in cui sembra evidente la presenza significativa di Pfas, non solo in Veneto ma anche in altre parti d'Italia.

Ho incaricato il direttore generale di Arpav Nicola Dell’Acqua, nella sua veste di coordinatore della commissione Ambiente e Salute di convocare al più presto la commissione con il mandato di definire una proposta di drastica riduzione dei limiti in Veneto, che la Giunta regionale approverà al più presto possibile, dando agli enti acquedottistici l'indicazione di uniformarsi con sollecitudine alle nuove disposizioni - ha continuato il presidente regionale - Prendiamo così atto che a livello governativo manca la volontà politica di gestire questo problema, basti pensare agli 80 milioni di euro promessi per la messa in sicurezza degli acquedotti e mai stanziati. È evidente che si penalizza la Regione che per prima si è attivata ponendo dei limiti già nel 2014, mentre per le altre aree del paese si lascia che ogni Regione sia libera di fissare o meno dei limiti, magari intervenendo quando i buoi saranno scappati dalla stalla. Non abbiamo certo timore di arrangiarci e lo faremo, ma non si può nascondere la considerazione che un limite nazionale avrebbe evitato svariati pesanti contenziosi, come sta già accadendo per gli scarichi industriali, dove la nostra Regione soccombe in quanto i ricorrenti hanno buon gioco nel sostenere che in questi casi non possono esistere limitazioni diverse da quelle nazionali.

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