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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Scuola, il presidente del Veneto Zaia: «Ho chiesto il ripristino della didattica a distanza»

La proposta del governatore Luca Zaia di ripristinare la didattica a distanza per alcune classi delle scuole superiori è stata però rifiutata dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina

Nel corso dell'ultima conferenza stampa il governatore del Veneto Luca Zaia ha pubblicamente rivelato di essere stato lui a porre al governo la questione del ripristino della "didattica a distanza" per gli studenti nelle scuole superiori. Una proposta che è stata bocciata dal ministro dell'Istruzione Azzolina in primo luogo e, in seguito, comunque non recepita dal governo a fronte di dati epidemiologici negli istituti scolastici che non paiono ad oggi generarre preoccupazioni.

Il presidente del Veneto Zaia ha spiegato che la sua proposta sarebbe stata limitata alle classi degli ultimi 2 o 3 anni delle scuole superiori e avrebbe voluto essere una risposta anzitutto al problema dell'affollamento sui trasporti pubblici: «Sveliamo un piccolo segreto: la questione della didattica a distanza per le scuole l'ho posta io. Ma non era oggetto di discussione nel Dopm, è stato un contributo e una proposta che ho posto io».

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Luca Zaia

In Veneto ha ricordato dunque il governatore Zaia ci sono oltre 700 mila giovani che ogni giorno vanno a scuola con i mezzi pubblici: «Se pensassimo alla didattica a distanza per le ultime 2 o 3 classi delle scuole superiori, magari in alternanza, un giorno sì e due no, una settimana sì e tre no, verrebbe tolta tanta pressione sui trasporti. Leggo - ha concluso il presidente del Veneto Luca Zaia - che la ministra Azzolina dice "non se ne parla". Va bene, vedremo, intanto segnatevi la data e se magari le cose dovessero peggiorare rischiamo però poi di trovarci a doverle richiudere le scuole».

Nel frattempo la replica pubblica alla proposta del governatore del Veneto Luca Zaia era arrivata nelle scorse ore da parte proprio della ministra per l'Istruzione Lucia Azzolina: «I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere. Anche per quelli più grandi la "didattica in presenza" è fondamentale perché garantisce formazione ma anche socialità, un bisogno che oggi è meglio soddisfare a scuola». La stessa ministra Azzolina aveva quindi chiarito che ad oggi «i numeri e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole». Di qui dunque la conclusione della riflessione da parte della ministra Azzolina: «L’attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo».

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina - foto Facebook Lucia Azzolina-2

Lucia Azzolina

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