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Zaia: «In terapia intensiva l'80% è non vaccinato». Sulla terza dose: «Probabile venga estesa a tutti»

Sono 62 i pazienti Covid in terapia intensiva e l'80% di loro non risulta vaccinato. Zaia chiede al governo ed al Cts un chiarimento urgente sulle "terze dosi", con riferimento ad anziani ed anche al personale sanitario vaccinato ormai da nove mesi, perché «per vincere la battaglia servono i titoli anticorpali alti e gli anticorpi scendono nel tempo»

Il presidente del Veneto Luca Zaia è intervenuto quest'oggi, martedì 21 settembre, in conferenza stampa per fornire alcuni aggiornamenti relativi alla situazione epidemiologica nella nostra Regione e sull'andamento della campagna di vaccinazione anti Covid. Elencando i numeri del bollettino, Zaia ha evidenziato il «buon dato» dei positivi nelle ultime 24 ore che sono 457 e lo 0,85% di incidenza di positività: «Il vero tema sta tutto nel contact tracing, - ha detto Zaia - perché 53 mila tamponi al giorno ti permettono di anestetizzare il problema. Poi è pur vero che abbiamo un tasso di vaccinazione che è importante in Veneto ed è altrettanto vero che ha messo spesso in sicurezza i cittadini».

In merito ai ricoveri ospedalieri, il governatore ha rivelato che al momento sono 374 quelli totali (+10), di cui 272 in area non critica (+4) e 62 curati nelle terapie intensive (+3). A tal riguardo il presidente Zaia ha quindi spiegato: «I ricoveri non sono pochi, vorremmo averne molti meno. Purtroppo, ho visto i dati stamattina, devo ancora evidenziare che l'80% dei 62 ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati e quasi il 70% nelle corsie».

Il governatore Zaia ha quindi affrontato il tema delle cosiddette "terze dosi" di vaccino che si sono iniziate a somministrare da ieri: «Ieri abbiamo avuto quasi 20 mila vaccinazioni, delle quali 1.412 delle famose "terze dosi", la platea alla quale ci rivolgiamo sono i nostri fragili, circa 160 mila e in questa fase per gli autorizzati stiamo parlando di 70/75 mila».

Il presidente ha poi aggiunto: «Ne ho parlato ieri con il generale Figliuolo, voi sapete che sono mesi che sostengo che se si decide che la terza dose serve, questa deve essere pianificata con urgenza negli anziani, gli over 80, ma poi si andrà a scendere per fasce di età, perché se è vero che per vincere questa battaglia servono i titoli anticorpali alti, ci sembra di aver capito dagli scienziati che gli anticorpi scendono nel tempo. Quindi immaginatevi i nostri sanitari che si sono vaccinati a dicembre, oggi hanno sul groppone nove mesi di vaccino quindi immagino che molti abbiano avuto un calo anticorpale. La nostra preoccupazione, - ha aggiunto Luca Zaia - è di non affrontare l'inverno con i nostri anziani senza protezione anticorpale, oltre agli operatori della sanità. Il generale Figliuolo ci ha detto ieri che dovrebbe esserci in settimana una determina del Cts su questo, io dico ai veneti che noi in magazzino abbiamo un milione di dosi di Pfizer e Moderna».  

La campagna vaccinale in Veneto procede bene, avendo ormai scollinato quota 80%, il dato esatto è 80,9%, tra le persone vaccinabili con almeno una dose e prenotazione della seconda. Anche la fascia dei cinquantenni, ha spiegato Zaia, che all'«inizio faceva un po' penare», è ormai arrivata all'81% di copertura vaccinale. Il presidente del Veneto ha ribadito di essere per la «volontarietà della vaccinazione, non sono mai stato per l'obbligo, il modello della volontarietà si basa sul dialogo e sull'informazione».

Tornando sulla questione urgente delle "terze dosi", il presidente Zaia ha ribadito che il Cts dovrebbe affrontare la questione a fronte di una campionatura della durata della copertura vaccinale: «Noi lo stiamo facendo autonomamente sulle case di riposo», ha spiegato Zaia che poi ha aggiunto di attendersi che le terze dosi di vaccino anti Covid verranno ad essere estese a tutti i soggetti over 65 che, ha specificato il governatore, «è una platea da 1 milione e 600 mila persone in Veneto, ma io penso che sia anche corretto che a quel punto vi sia un accesso volontario per tutti alla fine. Io immagino che poi verrà estesa a tutti poi chi vuole se la farà chi non vuole invece no». 

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