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Cronaca

Zaia attacca gli immigrati: "Stranieri restino a casa"

Il governatore difende i veneti: "In 100mila cercano lavoro, basta manodopera da fuori"

“Gli immigrati devono restare a casa loro”. Duro attacco del governatore del Veneto Luca Zaia, sulle pagine de il Gazzettino, contro stranierei ed extra comunitari. L’invettiva del presidente della regione non parte, però, da presupposti xenofobi, ma è da intendersi in difesa dei lavoratori veneti. Zaia ha sottolineato il fatto che in Veneto “non serve più neanche un nuovo lavoratore straniero”. Questo perché, nell’ultimo periodo, all’interno dei confini regionali sono stati persi “75 mila posti di lavoro. Adesso ci sono 120 mila persone che cercano lavoro, di cui 100 mila sono veneti – ha specificato il governatore -. Per questo il Veneto non ha bisogno di una sola persona in più”.

Zaia ha anche allargato il tiro, puntando l’indice anche contro alcune politiche sociali “che non tengono conto dell’evoluzione dell’immigrazione”. Il governatore ha spiegato che “ci sono sicuramente extracomunitari che scappano da situazioni gravissime: hanno quindi bisogno di aiuto. Ma smettiamola di dire che i maghrebini, i tunisini, gli algerini, i marocchini, oppure gli albanesi e i rumeni provengono da realtà di povertà e degrado. Sono lavoratori stranieri in territorio italiano e nient’altro”.

L’immigrazione è cambiata rispetto a 20 anni fa - ha puntualizzato il governatore -, e quindi deve cambiare anche l’approccio socio-culturale dei progetti di aiuto. Temo che si stiano utilizzando categorie vecchie, superate e in molti casi si rischia di aiutare i delinquenti”.

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