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Cronaca

Voi suonate le trombe, noi suoniamo le campane

Dalla politica toni trionfalistici, ma gli operatori si sentono presi in giro

Sembra impossibile, ma i politici la cui delega comprende gli affari del turismo hanno un'innata tendenza ai toni trionfalistici più per visibilità personale che per necessità del settore di avere puntati i riflettori dei media.

Abbiamo un ministro che ha previsto risultati fantasmagorici per l'appena trascorsa festività pasquale tra la perplessità degli operatori. Un assessore provinciale che legge le statistiche a proprio uso e consumo e non si accorge degli eventi fieristici e dell'episodicità delle manifestazioni per giustificare aumenti di arrivi di clienti nelle strutture ricettive, ma non di presenze, che a mala pena compensano le perdite dell'anno precedente. Senza cercare, inoltre, di verificare quanto l'andamento delle nuove aperture di strutture influenzi i dati.

L'assessore comunale che magnifica i risultati di una mostra per confondere chi ha poca memoria sugli annunci faraonici dell'episodio Goldin. Non ultimi abbiamo anche un rappresentante di categoria che cerca di prospettare scenari idilliaci per il prossimo Vinitaly più per non disturbare i potenti che per correre il rischio di replicare annunci da Cassandra, regolarmente confermati dai fatti. Gli operatori, che fanno i bilanci, non riescono a superare la sensazione di essere presi in giro, in un vortice di annunci roboanti in cui non si riconoscono come protagonisti.
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