Entrava nel bagno appena sua figlia aveva finito di fare la doccia e la costringeva a togliersi l'accappatoio. Un 55enne di origine pugliese, ma residente ormai da tempo in città, è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di minore. La ragazza, ora 16enne, è stata oggetto delle sue attenzioni particolari quando aveva circa dieci anni. E in maniera reiterata. L'uomo aspettava che la moglie non fosse in casa e pretendeva da lei di poterla palpeggiare o toccare nelle parti intime.

LE MINACCE - Tutto ciò minacciando la bambina che le avrebbe fatto del male se ne avesse parlato a qualcuno. Non solo a lei, ma anche al suo cane. La bimba era costretta a subire. Non poteva uscire da questo guscio di violenze e abusi. Tanto da crescere nella convinzione che, anche se l'orco non viveva più nella sua casa da sei anni perché si era separato dalla madre, non doveva rivelare niente a nessuno. Ma ora l'incubo è finito. Il 55enne, senza fissa dimora da un anno e senza lavoro da mesi, è stato arrestato dalla polizia ieri mattina verso le 10.30, in via Barana.

VIOLENZE ANCHE SULLA FIGLIASTRA - La segnalazione alla squadra mobile di Verona è arrivata grazie a una psicologa del Sert che da tempo seguiva la ragazza. La madre, infatti, si era accorta che qualcosa non andava nella figlia, e aveva pensato a un possibile consumo di droghe leggere. Dopo due mesi di sedute, invece, la verità è venuta a galla in tutto il suo orrore. E, come purtroppo spesso accade, gli inquirenti hanno  scoperto che non è neanche una verità isolata. La figliastra dell'uomo, ora 31enne, frutto di una precedente relazione della madre, ha ammesso di aver subito identici abusi quando era giovane, poco più che 14enne. Identiche minacce e medesimi palpeggiamenti. La sua versione incastrerebbe il patrigno, perché circostanziata e simile a quella della sorellastra ora 16enne.