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Cronaca

Violenza sessuale in famiglia. 17enne ha la forza di denunciare il padre

Il fatto è avvenuto nel veronese, in una famiglia di cittadini extracomunitari ben integrati e senza nessun precedente penale. L'uomo, alticcio, ha toccato le parti intime della figlia

Papà, che fai? Io sono tua figlia.

Questo ha detto una ragazzina di 17 anni al padre alticcio, mentre lui le toccava le parti intime e lei opponeva resistenza. Un fatto avvenuto lo scorso febbraio e che la squadra mobile della Questura di Verona ha accertato, arrivando a contestare all'uomo il reato di violenza sessuale.

L'episodio è avvenuto all'interno di una famiglia di cittadini extracomunitari, che da 12 anni vivono in provincia di Verona. È una famiglia ben integrata. Padre e madre lavorano, non hanno precedenti penali, la figlia di 17 anni studia e nel veronese è nato anche il secondo figlio che ha 10 anni. Una famiglia che tutti potrebbero definire perbene e dove però il 26 febbraio scorso si è consumato un grave abuso su minore. A raccontarlo oggi, 4 giugno, è stato il dirigente della squadra mobile di Verona Roberto Di Benedetto, con in mano l'ordinanza del gip con cui il reo è stato allontanato dall'abitazione della famiglia. Di Benedetto non ha fornito alcun dettaglio sull'identità della vittima o sulla sua famiglia per tutelare il più possibile la 17enne.

La sera del 26 febbraio, la madre della vittima non era in casa. Era in ospedale per degli accertamenti. Il figlio di 10 anni era in camera sua e anche la 17enne era in camera, quando il padre, che aveva bevuto un po' troppo, si è avvicinato a lei e ha cominciato a toccarla nelle parti intime. Ulteriori indagini della polizia dovranno verificare se l'uomo si è limitato solo a questo, oppure è andato anche oltre. La figlia oppone resistenza e dice anche: "Papà, che fai? Io sono tua figlia". Una frase che ha molto colpito gli uomini della polizia.

La forza della 17enne non si esaurisce nel resistere al padre, ma prosegue nei giorni successivi, quando confessa l'accaduto alla madre. La donna si schiera subito dalla sua parte e affronta il marito, il quale non nega. Passano pochi giorni e la ragazza parla di quello che è successo con la tutor della sua scuola. Il fatto viene quindi segnalato al preside che a sua volta si rivolge in procura. Il fascicolo viene girato alla squadra mobile della Questura, che prende subito in custodia la giovane e la porta in una struttura protetta dove è ancora alloggiata. In un audizione protetta, la ragazza racconta tutto e gli accertamenti degli agenti hanno permesso di ottenere il divieto di avvicinamento del padre all'abitazione della famiglia, in cui tuttora vivono la madre della vittima e il fratellino, mentre il padre è stato allontanato e non può avvicinarsi per più di un chilometro alla casa.

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