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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Quarantena obbligatoria per chi viaggia all'estero anche in Ue: la nuova ordinanza

Firmata nuova ordinanza del ministro: per arrivi e rientri da Paesi dell'Unione Europea previsto non solo il tampone in partenza, ma anche quarantena e ulteriore tampone alla fine. L'Ass. Caner plaude: «Bene, ora però zona gialla». Confindustria: «Abbiamo perso tutti»

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nella mattinata di oggi, martedì 30 marzo, un'ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell'Unione europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Ue. È quanto comunicato in una breve nota dallo stesso ministro della Salute: 

«Ho appena firmato un’ordinanza che dispone per arrivi e rientri dai Paesi dell’Unione europea tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni».

Nella scorse ore era montata la protesta da parte di Federalberghi per il fatto che gli spostamenti tra Regioni ed in zona rossa persino tra Comuni e dentro il proprio Comune fossero vietati, mentre chi volesse andare in vacanza all'estero risulta legittimato a spostarsi anche se il suo luogo di partenza si trova in area rossa.

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Post fb ministro Roberto Speranza
Post fb ministro Roberto Speranza

Introdurre la quarantena di 5 giorni per chi rientra dall'estero, anche se da Paesi Ue, appare evidentemente una misura compensatoria dinanzi ad una sitiuazione apparsa a molti paradossale e, nelle scorse ore, criticata a livello locale anche dal governatore  del Veneto Luca Zaia: «Non è possibile che sia vietata la circolazione in Italia, - ha dichiarato il governatore in un'intervista a laRepubblica - e poi uno, facendo il tampone, possa volare da turista alle Canarie».

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«Meglio tardi che mai. Spero che il ministro Speranza restituisca dignità agli operatori del turismo italiani, che altrimenti si vedevano beffati», ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. Diverse invece le considerazioni rilasciate all'Ansa da parte del presidente Astoi Confindustria, Pier Ezhaya, il quale afferma: «Quarantena al rientro dall'Ue? Così abbiamo perso tutti, francamente non vediamo il nesso di questa misura "sanitaria" e non riusciamo a scollegarla dalle polemiche di questi ultimi giorni sul fatto che si possa viaggiare in alcuni Paesi esteri per Pasqua. Perché quest'ordinanza non è stata fatta prima? - si chiede retoricamente Pier Ezhaya - Sembra voler dire: rendiamo più difficile andare all'estero. Anche noi tour operator siamo aziende italiane».

L'assessore al Turismo di Regione Veneto, Federico Caner, in una nota a sua volta prende posizione così: «Ho già contattato il ministro del turismo Massimo Garavaglia che si sta già muovendo presso le sedi europee competenti. La reazione dei nostri albergatori è più che comprensibile. Consentire in questa fase i viaggi all'estero è del tutto inaccettabile. Non è possibile chiedere a italiani e veneti l’ennesimo sforzo anche per queste vacanze di Pasqua e consentire di raggiungere un qualsiasi aeroporto per prendere un volo e raggiungere una meta turistica al di fuori del Paese. In questo modo andiamo incontro al rischio di aprire le porte, mentre è in corso la campagna vaccinale, a possibili contagi di ritorno».

Lo stesso assessore al Turismo Federico Caner ha poi commentato positivamente il nuovo provvedimento deciso dal ministro della Salute, ma ha anche chiesto che nel prossimo decreto del governo per il mese di aprile si ripristini la possibilità per le Regioni di entrare in area gialla e, dunque, poter aprire bar e ristoranti con servizio ai tavoli: «Bene in questo senso il correttivo del ministro Speranza che dispone per arrivi e rientri da Paesi dell'Unione europea, tampone in partenza e quarantena di 5 giorni con ulteriore tampone al termine. Ritengo invece che, anche alla luce di quanto sta accadendo, - ha concluso l'assessore Federico Caner - sia necessario dare quanto prima un segnale al settore e in generale al mondo economico con l'introduzione già nel decreto di domani dell’automatismo verso la zona gialla. Questo consentirebbe ad alcune Regioni, compatibilmente con lo scenario epidemiologico, di poter tornare, già a partire dalla metà del mese di aprile, alla riapertura di bar e ristoranti. Un modo per ridare fiato alle nostre attività».

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