Nessun chiarimento del Vescovo Zenti sul caso Lavarini: "Vicenda chiusa"
Il Vescovo di Verona, diversamente da quanto annunciato nei giorni scorsi, non ha voluto fornire alcuna spiegazione in merito alla vicenda polemica, nata nel maggio scorso, per il suo documento inviato ai docenti di religione, nel quale si esplicitava l'appoggio alla candidata in Regione Monica Lavarini
Il caso è ben noto: si era nella tornata elettorale delle Amministrative regionali, quando il 31 maggio scorso, improvvisa e inaspettata, giunse ai numerosi docenti di religione della provincia, una missiva proveniente dal Vescovo di Verona Zenti all'interno della quale si esplicitava un chiaro appoggio nei confronti dell'allora candidata (e poi non eletta) Monica Lavarini. Ne era poi montato un caso politico, destinato a proseguire anche dopo la non elezione della candidata per la Lista Zaia.
Recentemente il Vescovo veronese aveva annunciato che avrebbe voluto chiarire con i diretti interessati la vicenda, nell'ambito del consueto incontro di inizio anno scolastico, questa volta tenutosi la serata di ieri mercoledì 9 settembre nel cinema Aurora. Ma nonostante la nuova lettera di Zenti indirizzata ai 450 insegnanti di religione, e che annunciava l'atteso chiarimento, nulla di tutto ciò è poi avvenuto. La motivazione pare essere stata la volontà dello stesso Vescovo di abbandonare a sé il passato, calmierando finalmente così le polemiche senza voler risuscitare questioni, a sua detta, da chiudere una buona volta e per sempre.
Questo è almeno quanto si evince dalle parole di Giuseppe Zenti riferite dall'Arena: "Ho rinunciato, perché voglio che questa vicenda si chiuda. Io volevo solo sottolineare l'attenzione ai temi del sociale debole e delle scuole cattoliche, con un progetto e un metodo propositivo, onesto e intelligente. E mi sono rivolto a tutti. Mi chiedo, ora, se chi è stato eletto in Regione si stia facendo carico di queste urgenze sociali".
