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Cronaca Piazza delle Erbe

Le piste da sci di Malcesine resteranno chiuse durante tutta la stagione 2015

Gli impianti del Baldo, salvo colpi di scena, quest'anno non apriranno a causa di un iter burocratico avviato nel 2012, e non ancora conclusosi, indispensabile per avere le autorizzazioni necessarie

Salvo clamorosi colpi di scena dell'ultimo minuto, le piste da sci di Malcesine saranno inutilizzabili per tutta la stagione invernale in quanto prive delle autorizzazioni per aprire. Per questo motivo la Funivia di Malcesine era già stata multata l'anno scorso e ora, a parte le brevi Paperino e Pozza di Stella, le piste gestite da Atf il prossimo 20 dicembre resteranno chiuse. 

L'iter burocratico necessario per la loro classificazione in Regione è stato avviato già il 29 settembre 2012 ma solo ora si viene a conoscenza della questione. Salvo Pozza della Stella, riconosciuta come da decreto regionale del 2011, le altre non hanno mai ottenuto il riconoscimento da Venezia e dovrebbero quindi seguire la procedura prevista dalla legge regionale 21 del 2008. Della faccenda se ne sono occupati sia l'ufficio tecnico del Comune di Malcesine che, successivamente, la Funivia, sotto la guida del presidente Stefano Passarini. La prima richiesta quindi, inviata alla Provincia, è del 29 settembre 2012 e nonostante non si sia venuti a capo della cosa, gli impianti nel 2013 sono stati regolarmente aperti. Alla fine del mese di novembre 2013 l'Assemblea dei soci di Funivia (Provincia, Camera di Commercio e Comune di Malcesine) ha approvato il bilancio di previsione di Atf, che teneva conto anche dell'introito previsto per l'uso degli impianti di risalita. Eppure a quella data gli uffici della Provincia avevano già in corso da mesi l'iter per la approvazione della classificazione delle piste.
Due mesi dopo, gennaio 2014, arriva la diffida dall'ufficio mobilità e trasporti della Provincia per la Funivia di Malcesine. "Procedimento per il rilascio delle autorizzazioni piste da sci" è l'oggetto del documento inviato dall'ente provinciale, che al suo interno afferma: "Come noto, il procedimento è ancora pendente e, pertanto, le piste da esso interessate non possono essere in alcun modo aperte al pubblico". Ad esso poi segue l'annuncio di un controllo di verifica da parte sempre della Provincia. Esso però avviene solamente il 7 marzo, a pochi giorni dalla chiusura stagionale, ma produce comunque diversi "verbali di contestazione e notifica di illecito amministrativo", ossia sanzioni di mille euro per ogni pista priva di autorizzazione. Cinque mila euro in tutto per i percorsi sciistici Pra' Alpesina, ski weg Pozza della Stella, Diretta, variante Colma e ski weg Pra' Alpesina.

Le piste quindi sono state aperte al pubblico nonostante la diffida del Provincia, che ha inviato inoltre il controllo solo dopo aver ricevuto, il 28 febbraio 2014, dalla Regione un documento dove il direttore sezione mobilità, Bruno Carli, afferma in sintesi: "Come è noto, è in corso di istruttoria in Commissione Via regionale il progetto di classificazione delle piste. Durante la seduta del 12 febbraio, l'ingegner Claudio Pallaoro, delegato Via della Provincia di Trento parlando dell'area sciabile del Baldo ha fatto presente che…“le piste attualmente sono in esercizio, nel senso che l'impianto è in funzione e si può sciare. Sul Baldo sono percorribili tutte le piste". Tanto si comunica per quanto di competenza, ai sensi della legge regionale 21 del novembre 2008". E li viene quindi decretata la chiusura anticipata delle piste. 

Stefano Passarini, il 29 ottobre 2014, scrive agli altri soci di Atf (il presidente della Provincia Antonio Pastorello, quello di Camera di Commercio Giuseppe Riello e il sindaco di Malcesine Michele Benamati), ricostruendo dal principio l'iter burocratico iniziato nel 2012. Secondo Passarini, il 26 settembre 2012, Atf si mette in contatto con la provincia per il riconoscimento della piste da sci citate in precedenza, che il 22 novembre ricevono la compatibilità ambientale dal ministero per i Beni culturali e così in dicembre può partire l'iter per il Via provinciale. Ma l'8 luglio 2013 arriva dalla Provincia una comunicazione di "incompetenza territoriale", in quanto l'ok è affare della Regione Veneto. Atf allora presenta la "richiesta di compatibilità ambientale alla Regione" il 18 ottobre, ottenendo il 24 dicembre il parere favorevole della Commissione Via Provincia di Verona. Il 2 luglio 2014 il disegno regionale 437 proposto dal consigliere Andrea Bassi viene approvato e riclassifica "zona naturale regionale speciale invece che integrale", l'arrivo della seggiovia Pra' Alpesina, "modificando i confini della riserva integrale Lastroni Selva Pezzi". Una mossa fondamentale per sanare la posizione dell'impianto.
Come riportato dal quotidiano L'Arena, Passarini continua, nella sua missiva ai soci, dicendo: "Attualmente la Commissione Via della Regione non può esprimere il parere solo perché il regolamento (art. 6 l.r. 437/2014) predisposto da Veneto Agricoltura non è stato ancora inviato in Regione per le approvazioni". A suo parere si tratterebbe quindi solamente di un "mero riconoscimento di un comprensorio sciistico di straordinaria importanza esistente da più di 60 anni. Stante la situazione attuale Atf non è in grado di aprire le piste con gravi danni economici e sociali". Il presidente Atf prosegue poi con le conseguenze a cui porterebbe questa chiusura: "Grave danno economico derivante dalla mancanza di attività sciistica: circa 200 mila euro di mancati incassi; impossibilità di assumere personale stagionale con ricadute su almeno 15 addetti; perdita di immagine quale importante polo sciistico della provincia; svalorizzazione dell'intero comprensorio. In via del tutto eccezionale, il rilascio di un' autorizzazione provvisoria relativa all'esercizio del comprensorio per la stagione invernale 2014-2015".

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