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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca San Michele / Via Unità D'Italia

Nuovo ostacolo per la riconversione dell'ex Tiberghien: un vincolo mette in discussione il progetto

La Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici ha posto sull'ex lanificio di San Michele Extra un vincolo monumentale, che presuppone che l'intero involucro dell'ex fabbrica dovrà restare com'è

Arriva un altro ostacolo sul percorso che dovrebbe portare alla riconversione dell'area del Tiberghien. La Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici infatti ha posto sull'ex lanificio un vincolo monumentale, che impedirà di abbattere le struttura. L'area, oramai da anni, è diventata la dimora dei senzatetto ed è stata presa d'assalto dai vandali. 
La notizia di questo nuovo vincolo è arrivata a Palazzo Barbieri e difficilmente può aver reso felici gli addetti ai lavori: questo infatti presuppone che l'intero involucro dell'ex fabbrica dovrà restare com'è, rischiando così di minare seriamente il progetto di riconversione nelle sue principali caratteristiche
Il Pua (Piano urbanistico attuativo) che coinvolge il Tibeghien, era stato illustrato nel giugno scorso dall'architetto Antonio Moretti in comune, davanti anche ad un rappresentante della proprietà, Nicola Patuzzo e prevedeva la divisione in quattro parti dell'area di 38mila metri quadrati. Nelle previsioni si era pensato ad una superficie coperta con funzione abitativa, direzionale, artigianale, commerciale e turistico ricettiva. 
Nel progetto l'unica parte che non sarebbe stata toccata dalla demolizione è il troncone che comprende la ciminiera, alta 43 metri sulla quale campeggia la data di costruzione 1907 e su cui era già stato posto il vincolo di archeologia industriale. Nel nuovo complesso era prevista una parte residenziale formata da una settantina di appartamenti nella zona che si affaccia su via Tiberghien, con due torri la cui altezza non deve superare quella della ciminiera. La seconda unità immobiliare, quella ricettiva, consiste in un albergo da 170 stanze che da su via Unità d'Italia, con una rotatoria sulla medesima strada. La terza unità, da 7.300 metri quadrati, avrà destinazione direzionale, cioè uffici, e poi abitativa e residenziale per anziani, con negozi di vicinato.
Tale piano di riconversione basa però la sua sostenibilità economica su quella che doveva essere la zona commerciale, a cui era destinata una superficie di 8500 metri quadrati. Su buona parte di questi dovrebbe sorgere un supermercato Esselunga, sono previsti poi posti auto interrati e anche all'esterno, oltre a uno spazio verde nel grande parcheggio asfaltato di via Tiberghien e anche tre rotatorie, una in via Unità d'Italia e due in via Tiberghien.
Ma questo vincolo rimette tutto in discussione e ora bisognerà vedere come eventualmente procedere per non violare questo nuovo vincolo. 

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