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Cronaca Centro storico / Via del Fante

Verona, violenza sessuale su una 13enne. Il vicino di casa viene condannato ma farà ricorso

La madre della ragazzina aveva scoperto i messaggini sul cellulare e le ricerche recenti su internet. Aveva raccontato di quella relazione con l'uomo che poi è stato denunciato. In aula si è sempre dichiarato innocente. Resta ai domiciliari

In aula si è sempre proclamato innocente. Ha giurato che mai e poi mai si era avvicinato con intenti libidinosi a quella ragazzina di 13 anni. Purtroppo per lui il giudice non gli ha creduto. Dopo le indagini e la misura degli arresti domiciliari, è arrivata anche una condanna. Tre anni e otto mesi per abusi sessuali su una minorenne, pronunciati, al termine del processo con rito abbreviato, contro quel cuoco 40enne che al momento dei fatti contestati era vicino di casa della famiglia che poi l’ha denunciato. Il giudice ha di fatto accolto la richiesta che era stata presentata dal pm. I sospetti su incontri poco casti erano sorti quando la madre aveva scoperto alcuni messaggi equivoci nel cellulare della 13enne. Poi l’approfondimento sulle ricerche recenti in internet col computer.

Dopo un delicato colloquio emerse che la ragazzina aveva intrecciato una sorta di relazione con il vicino di casa. Secondo quanto spiegano i quotidiani locali, gli incontri a sfondo sessuale furono almeno tre. Episodi che ha sempre negato il 40enne. Tramite il suo avvocato ha già spiegato che farà ricorso in appello non appena saranno note le motivazioni. La difesa, durante l’arringa, aveva appunto sollecitato il giudice a pronunciarsi nell’assoluzione per “non aver commesso il fatto” o comunque per “insussistenza di prove”. È stato portato in aula il problema medico (una malattia genetica) che impedirebbe all’uomo di compiere atti sessuali. Non è stato dichiarato credibile ed è stato condannato. Per lui è stata disposta la permanenza agli arresti domiciliari. Da circa un anno infatti gli è consentito solo andare a lavorare.

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